"La prima tappa verso l'Eliseo è superata. E' un risultato storico, un atto di fierezza francese, di un popolo che solleva la testa, che confida nel futuro". Marine Le Pen sale sul palco del suo quartier generale a Hénin-Beaumont raggiante nel consueto tailleur blu. E prima di prendere la parola davanti ai suoi sostenitori in festa, li guarda, sorride e ringrazia. "Mi avete portato al secondo turno delle presidenziali. Ne sono onorata, con umiltà e riconoscenza. Vorrei esprimere a voi elettori patrioti la mia più profonda gratitudine".
Accolta dal boato dei militanti e dallo sventolio delle bandiere tricolore e blu con la scritta 'Marine Presidente', una musica trionfale di sottofono, la candidata del Front National snocciola gran parte della sua retorica, per "la difesa della nazione francese, della sua unità, la sua sicurezza, la sua cultura, la sua indipendenza".
E puntato dritto all'obiettivo: il ballottaggio del 7 maggio contro Emmanuel Macron. Citando De Gaulle ("La grandeur di un popolo non risiede che in questo popolo"), lancia un appello a quei "patrioti sinceri" che hanno a cuore "la sopravvivenza della Francia", perché è questa "la posta in gioco": "Unitevi a me, qualunque sia il vostro percorso o il vostro voto al primo turno". "Io vi propongo l'alternanza fondamentale per un'altra politica. Questa non ci potrà essere con l'erede di François Hollande e del suo quinquennato catastrofico", aggiunge senza nominare espressamente il suo avversario al secondo turno.
Alle 20 in punto, preceduta da un conto alla rovescia, era esplosa l'esultanza dei suoi nella sala Espace Mitterrand, non appena i maxi schermi delle tv in diretta hanno mostrato le foto dei due candidati in testa. Il popolo di Marine Le Pen ha intonato la Marsigliese e scandito lo slogan "On va gagner! On va gagner", "Vinceremo!". E ha fischiato ogni volta che è apparsa l'immagine di Macron o quando gli altri candidati, Benoit Hamon e François Fillon, hanno invitato a votare per il giovane leader di En Marche!.
"Adesso il buon senso vuole che Marine diventi presidente. Non credo che la gente vorrà un Hollande bis", dice Phillippe, consigliere municipale di Lille. Océane ha 18 anni e ha votato per la prima volta. E' venuta da Valenciennes, a qualche decina di chilometri, con una bandiera francese sulle spalle per vedere dal vivo la sua beniamina. "Vogliamo che vinca Marine, vogliamo il risveglio della Francia".
"Pensioni, immigrazione, ripristinare le frontiere, abbandonare l'euro e tornare alla moneta nazionale: insomma da Marine presidente mi aspetto tutto il suo programma", elenca un'altra elettrice, con gli orecchini a forma di rosa blu, il simbolo che la candidata frontista ha scelto per la sua campagna, in vendita a un banchetto all'esterno.
Fuori dal centro Mitterrand, gremito anche da oltre 600 giornalisti, una decina di camionette di gendarmi in tenuta antisommossa garantiscono la sicurezza. Ma l'emergenza terrorismo, almeno per questa serata, appare lontana tra canti, balli e flute di champagne.
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