"Ricordiamoci che in Cecenia le
persone vengono uccise, vengono arrestate e quando le arrestano
spesso vengono torturate. E poi quando vengono liberate trovano
famiglie pronte ad ucciderli per salvare l'onore delle
famiglie". Lo ha detto all'ANSA, in una videointervista, Yuri
Guaiana, l'attivista fermato ieri a Mosca durante un'azione per
i diritti degli omosessuali e rientrato in tarda serata in
Italia.
E quando gli è stato domandato se durante l'arresto ha avuto
paura ha risposto: "Si', certamente, ma siamo stati trattati con
rispetto", aggiungendo "le firme le consegneremo e continueremo
a fare le azioni per i diritti umani".
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