Gli sviluppi del brutale stupro di gruppo e dell'uccisione di Asifa Bano, una bambina di otto anni, nello Stato di Jammu e Kashmir stanno generando sgomento e forti proteste attraverso i social network in India, dove le violenze sulle minorenni e sulle donne in generale sono una dura realtà quotidiana.
Il rapimento in gennaio della piccola musulmana a Khatua, e la sua uccisione da parte di un gruppo di indù, ha attratto per settimane l'attenzione delle cronache per le evidenti implicazioni interreligiose. Ma ora il caso è esploso anche sul piano politico dopo le forti polemiche suscitate anche dai tentativi di insabbiare un altro stupro, compiuto lo scorso anno nello Stato di Uttar Pradesh da un leader locale del partito di governo Bjp e da suo fratello ai danni di una giovane di 17 anni, attratta con l'inganno di una proposta di lavoro.