"Marchionne e la natura della leadership", è il titolo di un editoriale che il Financial Times gli dedica dal sottotitolo "pensava come un outsider, lavorava sodo e si atteneva ai principi", "senza paura e senza favori".
Marchionne "merita di essere chiamato un leader" perché "aveva una visione su quello era necessario fare per rimettere in salute una compagnia in difficoltà, lavorando incessantemente per realizzare" questo obiettivo, "coinvolgendo molte altre persone con lui. La sua morte lascia un vuoto in Fiat Chrysler e nell'industria automobilistica". "Leggendaria" la sua devozione al lavoro, la sua capacità di "tenere fede ai suoi principi anche di fronte ai rischi e alle critiche, parlando apertamente, chiedendo il massimo a se stesso e al suo team e ritenendosi responsabile" delle sue scelte.
"Questo modello di leadership ha permesso il salvataggio di due compagnie dal fallimento" e la "ragione per cui molti leader non lo seguono - conclude il Financial Times - è probabilmente perché solo in pochi hanno l'energia, la volontà e l'intelligenza che aveva" Marchionne.
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