"È particolarmente preoccupante
che il sentimento omofobo sia attivamente alimentato dal
Presidente e dalla chiesa ortodossa russa" e che come risultato
"la stigmatizzazione e l'intolleranza nei confronti della
comunità lgbt abbiano inevitabilmente messo radice" nella
società. Lo denuncia l'Ecri, organo anti razzismo e intolleranza
del Consiglio d'Europa, nel rapporto in cui analizza la
situazione in Russia fino al 22 giugno del 2018, e in cui
numerosi paragrafi sono dedicati alla situazione delle persone
lgbt. Mosca ha già informato Strasburgo di ritenere le
valutazioni e le raccomandazioni fatte su questa questione
"inaccettabili", perché non riconosce il potere dell'Ecri nel
proteggere i diritti degli lgbt, considerando questo ambito
oltre il mandato di questo organismo di monitoraggio. Secondo
l'Ecri "la retorica anti lgbt è divenuta una delle forme di
discorso d'odio più comuni" in Russia.
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