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Coronavirus: New York riapre, in 400 mila tornano al lavoro

Sono 7 milioni i casi nel mondo e 400 mila i morti

Ha superato quota 7 milioni (7.006.436) il numero dei contagi da coronavirus accertati in tutto il mondo, secondo i dati dell'università americana Johns Hopkins. Il numero totale delle vittime è di 402.699. Dalle stime della John Hopkins University emerge che l'Italia scende al settimo posto nella classifica mondiale dei Paesi con il più alto numero di casi di infezione da Sars-Cov-2. L'ultima a superarla è stata l'India, che ha registrato finora circa 258.000 casi di Covid-19, portando il totale al di sopra di quello italiano, pari a quasi 235.000. In cima alla classifica dei contagi ci sono gli Stati Uniti, con quasi 2 milioni, quindi Brasile (circa 691.758), Russia (476.043), Regno Unito (287.621), India (258.090) e Spagna (241.550). In particolare, in India, dove nelle ultime ore c'è stato un forte aumento dei casi e il sistema sanitario è sull'orlo del collasso, oggi hanno riaperto centri commerciali, luoghi di culto, ristoranti e uffici.

STATI UNITI - New York si risveglia dal lockdown. A 100 giorni esatti dal primo caso di coronavirus, la Grande Mela riapre ed entra ufficialmente nella fase 1. Circa 400.000 persone tornano oggi al lavoro nelle costruzioni ma anche nelle vendite al dettaglio. Si tratta della prima fase delle quattro identificate per tornare alla piena operatività: ogni fase durerà almeno due settimane ma tutto dipenderà dal tasso di infezioni.

"Questo è il giorno in cui iniziamo a liberarci" del virus, "il giorno in cui iniziamo a riavviare la città. E' un giorno da celebrare". Lo afferma il sindaco di New York, Bill de Blasio, festeggiando la fase 1 della Grande Mela che riapre dopo il lockdown. A partire da oggi le restrizioni per il contenimento del coronavirus vengono allentate. Il virus nella città ha contagiato più di 205.000 persone e ne ha uccise quasi 22.000.

BRASILE - Il governo brasiliano ha modificato al ribasso il bilancio ufficiale delle vittime per coronavirus, negando però l'intenzione di nascondere il peggioramento della crisi sanitaria nel Paese. La notte scorsa il ministero della Sanità ha riferito che 1.382 persone sono morte tra sabato e domenica, facendo salire a 37.200 il numero delle vittime, ma in seguito ha pubblicato un nuovo rapporto che riportava 525 decessi nelle ultime 24 ore. Il dicastero, guidato dal generale Eduardo Pazuello, ha riferito che inizierà a utilizzare un nuovo criterio per il conteggio delle vittime da Covid-19, in base al quale non verranno specificate le morti dell'ultimo giorno.

AMERICA LATINA -  I contagi della pandemia da coronavirus hanno subito un marcato aumento in America Latina, aumentando nelle ultime 24 ore di 82.526, portando il totale a 1.320.823 casi. In aumento anche i morti, a 65.585 (+1.488), con l'avvertenza che il Cile ha sommato da oggi al suo totale (2.190) anche 653 decessi finora considerati "associabili al Covid-19". E' quanto emerge da una statistica dell'ANSA sulla base dei dati di 34 nazioni e territori latinoamericani. Fra le polemiche per la sospensione da parte del ministero della Sanità della comunicazione ufficiale dei casi totali dall'inizio della pandemia, il Brasile guida la classifica ufficiosa sia dei contagiati, che sono 691.758 (+18.912), sia dei morti, a 36.455 (+525). Da rilevare che queste cifre, fornite dalle autorità brasiliane negli ultimi due giorni, sono inferiori a quelle precedenti.

REGNO UNITO - Entrano in vigore oggi nel Regno Unito le nuove regole sulla quarantena di 14 giorni obbligatoria per chi entra nel paese. Si tratta in sostanza di un periodo di auto-isolamento: a chi arriva in aereo, nave o treno - cittadini britannici compresi - dovrà fornire un indirizzo presso il quale intende trascorrere il periodo di isolamento e le multe per le violazioni arrivano fino a mille sterline, ricorda la Bbc. La ministro britannica dell'Interno Priti Patel ha spiegato che la misura è pensata per "impedire una seconda ondata" di coronavirus.

NUOVA ZELANDA - La Nuova Zelanda ha sollevato, a partire da oggi, tutte le misure restrittive che erano ancora in vigore per contrastare la diffusione del coronavirus e dichiara di fatto vittoria sul covid-19 dopo che l'ultimo paziente positivo è stato considerato guarito. Restano però ancora chiuse le frontiere esterne. La premier Jacinda Ardern ha confessato di aver danzato di gioia nel suo soggiorno quando ha avuto la conferma del fondamentale passaggio. Ardern ha quindi rimarcato che il distanziamento sociale e il divieto di assembramento in Nuova Zelanda non sono più necessari. "Crediamo di aver elminiato la trasmissione del virus in Nuova Zelanda per ora", ha detto durante l'annuncio trasmesso in tv. Con una popolazione di 5milioni di persone, la Nuova Zelandsa ha registrato in totale 1.154 casi di covid-19 e 22 decessi. Nessun nuovo contagio è emerso negli ultimi 17 giorni e, fino ad oggi, un unico caso attivo per più di una settimana.

RUSSIA - In Russia si sono finora registrati 476.658 casi accertati di Covid-19 e 5.971 morti per il nuovo coronavirus: lo riporta il centro nazionale anticoronavirus, secondo cui nelle ultime 24 ore sono stati registrati 8.985 nuovi contagi e 112 decessi. I guariti, sempre stando ai dati ufficiali, sono 3.957 nel corso dell'ultima giornata e 230.688 in totale. La Russia ha in programma di riprendere i viaggi aerei internazionali il 15 luglio. Lo riferisce sia RBK che l'agenzia di stampa statale TASS. L'Agenzia Federale per il Trasporto Aereo della Russia, Rosaviatsia, ha in programma infatti d'inviare una proposta di riprendere i voli internazionali all'ente per la protezione dei consumatori Rospotrebnadzor. Secondo quanto riferito, Rosaviatsia punta a far ripartire i voli da e per 15 paesi, tra cui Cina, Corea del Sud, Turchia e i paesi europei dove la crisi del coronavirus si è attenuata. Secondo una fonte della TASS, "quasi tutti i paesi" sarebbero poi disponibili per i voli d'affari. La ripresa sarebbe subordinata al fatto che i paesi di destinazione accettino i voli dalla Russia. I cieli russi sono chiusi ai collegamenti internazionali dal 27 marzo scorso. La Russia allenta per la prima volta le restrizioni sulla chiusura delle frontiere da quando è iniziata la pandemia. I cittadini russi potranno infatti andare all'estero per occuparsi dei parenti, per curarsi, per lavorare e studiare. Lo ha detto il primo ministro Mikhail Mishustin in una riunione del Presidio del Consiglio di coordinamento per la lotta al Coronavirus. Anche gli stranieri potranno entrare in Russia, ma solo per ricevere cure. I relativi decreti sono già stati firmati. Mosca da domani lancia la fase 3, con una serie di aperture che di fatto decretano la fine del lockdown. Lo ha annunciato il sindaco di Mosca Serghei Sobyanin sul suo sito. "Mosca ritorna alla normalità", ha detto il sindaco presentando il piano. In particolare, dal 9 giugno tutti i residenti della capitale potranno uscire di casa senza pass digitali e visitare i luoghi pubblici che già hanno riaperto i battenti.

PAKISTAN - Il numero di casi positivi al coronavirus supera i 100mila in Pakistan, con oltre 2000 morti. Nelle ultime 24 ore infatti si registrano 4728 nuovi contagi, per un tortale di 103.671 casi dall'inizio della pandemia, fa sapere il ministero pachistano della Salute. I decessi nelle ultime 24 ore sono 65, per un totale di 2067.

UCRAINA - In Ucraina si sono registrati 463 nuovi casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, che hanno portato a 27.462 il totale dei contagi accertati. I decessi sono stati invece nove nel corso dell'ultima giornata e 797 in tutto dall'inizio dell'epidemia. Lo riporta il ministero della Salute, ripreso dal Kyiv Post, precisando che i contagi tra gli operatori sanitari sono stati fino ad adesso 5.101.

INDIA - L'India riapre da oggi centri commerciali, alberghi, ristoranti e luoghi di culto in numerose città: dopo 10 settimane di lockdown, il governo assume il rischio di riaprire la gran parte delle attività per far fronte alla profonda crisi economica creata dal blocco, ma la decisione coincide con il momento di massima preoccupazione per l'aumento della pandemia, che, secondo gli esperti, devasterà il paese nelle prossime settimane, con un picco atteso in luglio. L'India continua infatti a registrare picchi di nuovi casi ogni giorno, con una curva crescente che lo ha portato nell'ultima settimana diventare il quinto paese più colpito al mondo, con un totale di 258.272 casi, e 7.204 morti, secondo i dati forniti questa mattina dal ministero della Salute. Un gruppo composto da scienziati e medici indiani ha detto ai media che la capitale Delhi, potrebbe registrare 100 mila casi entro la fine di giugno, se si riconferma il trend della scorsa settimana, che vede raddoppiare i casi ogni quindici giorni. La capitale indiana riapre, ma nel panico: i casi contati sinora sono 27.000 e 761 morti, ma gli amministratori della città sanno di avere una struttura sanitaria del tutto inadeguata all'emergenza.

TUNISIA - Per il quinto giorno consecutivo la Tunisia non registra alcun nuovo contagio da coronavirus, rimanendo 1087 il totale dei casi confermati nel Paese nordafricano. Lo rende noto in un comunicato il ministero della Sanità di Tunisi precisando che i decessi restano stabili a 49 e i guariti a 982, con 56 persone attualmente positive sull'intero territorio e nessun ricoverato. La Tunisia ha annunciato la riapertura delle proprie frontiere terrestri, marittime ed aeree per il 27 giugno prossimo. Alberghi, ristoranti turistici, istituti culturali, musei e moschee, hanno già riaperto, seppur con una capacità di accoglienza limitata al 50%.

SUDAFRICA - La ministra dell'Istruzione di base del Sudafrica, Angie Motshekga, ha affermato che il 95 per cento delle scuole ha soddisfatto i requisiti per una riapertura sicura. Il governo ha infatti disinfettato i locali e distribuito mascherine e dispositivi di protezione individuale, secondo quanto riportato dai media locali. La riapertura delle scuole è stata rinviata di una settimana per consentire la piena conformità alle linee guida contro il coronavirus. Gli amministratori scolastici controllano che gli studenti aderiscano alle norme di distanziamento fisico, al lavaggio delle mani e al monitoraggio della temperatura all'entrata. La ministra ha detto che si sta lavorando sulle scuole non pronte per la riapertura, con la sfida più grande rappresentata dalla disinfezione dei locali e citando anche il vandalismo verificatosi contro oltre mille istituti scolastici dopo la loro chiusura. Motshekga ha dichiarato che nessuna scuola non conforme sarà autorizzata a riaprire, ma che nessuno studente deve essere lasciato indietro.

IRAN - Salgono a 173.832 i casi di Covid-19 in Iran, con 2.043 contagi registrati nelle ultime 24 ore. I dati risultano in calo dopo i picchi della scorsa settimana, quando si erano toccati i massimi da marzo. Le nuove vittime sono 70, per un totale di 8.351 decessi confermati. I ricoverati in terapia intensiva sono 2.619, mentre i pazienti guariti crescono a 136.360. I test complessivi effettuati ammontano a 1.107.254. Lo ha riferito nel suo bollettino quotidiano il portavoce del ministero della Salute iraniano Kianoush Jahanpour.


   

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