L'Italia ha fatto tesoro della "dura lezione" dell'epidemia di coronavirus, abbattutasi a febbraio, riuscendo a gestire meglio di altri paesi europei la nuova emergenza e "tenendo sotto controllo" l'epidemia. Lo rileva il Financial Times, facendo il paragone con la situazione in Spagna, Francia e Regno Unito, in grave difficoltà. Il Ft cita alcuni esperti che elencano le ragioni della buona risposta italiana alla seconda ondata. Per Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano, "l'Italia è in una situazione migliore rispetto ad altri Paesi perché siamo stati tra i primi al mondo ad affrontare l'uragano Covid". Il suo sistema sanitario e il governo hanno avuto più tempo per pianificare la sua risposta post-lockdown e l'eliminazione delle restrizioni è stata più graduale, consentendo al governo una maggiore agilità nel reintrodurre le restrizioni quando necessario.
Inoltre, in Italia è stato registrato "un elevato grado di accettazione della popolazione alla restrizioni, come la mascherina obbligatoria nei negozi e nei trasporti". E "le aziende sono state incoraggiate a estendere lo smart-working all'autunno". "Siamo passati dal Paese più colpito a uno dei Paesi virtuosi nella gestione della pandemia grazie alla chiarezza delle regole sin dall'inizio e alla volontà di tutti di rispettarle", ha detto Ferdinando Luca Lorini, direttore dell terapia intensiva presso un ospedale di Bergamo.
Andrea Crisanti, professore di microbiologia all'Università di Padova, ha posto l'accento anche sulla qualità dei test e del tracciamento: "La risposta della sanità pubblica si è concentrata non solo sui test di massa, ma anche su un'efficace sorveglianza per rintracciare chiunque fosse entrato in contatto con una persona infetta".
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