Le 279 studentesse adolescenti rapite venerdì scorso dal loro collegio a Jangebe, nel nord-est della Nigeria, sono state rilasciate all'alba di oggi e si trovano attualmente nei locali del governo di Zamfara. Lo ha detto il governatore dello stato, Bello Matawalle. "Sono felice - ha dichiarato - di annunciare che le ragazze sono state rilasciate. Sono appena arrivate al palazzo del governo, e sono in buona salute".
Tutti le studentesse sono ora al sicuro nei locali del governo, e sono tutte in buone condizioni di salute.
Il governatore dello Stato nigeriano di Zamfara, Bello Matawalle, ha detto che banditi pentiti hanno assistito le agenzie di sicurezza nell'operazione che ha portato al salvataggio delle 279 studentesse rapite venerdì scorso dai dormitori di una scuola superiore a Jangebe. Lo riporta il giornale locale Daily Post. Il governatore, che oggi ha ricevuto le ragazze, ha evidenziato che sono state liberate senza il pagamento di alcun riscatto, aggiungendo che l'accordo per il loro rilascio è stato raggiunto ieri prima delle 16.00. "Questo è il risultato dei nostri sforzi di pace e che copre di vergogna tutti coloro che dicono che non c'è sicurezza in questo Paese", ha affermato Matawalle. "Siamo felici che tutte le 279 ragazze siano tornate sane e salve, saranno sottoposte a controlli medici e sottoposte ad un'alimentazione equilibrata da parte del governo per riprendersi prima di essere riconsegnate alle rispettive famiglie", ha aggiunto. Il governatore ha fatto anche un appello ai genitori "affinché non allontanino i loro figli da scuola in conseguenza di questo", garantendo una maggiore sicurezza in tutti gli istituti, e ha ringraziato i media per il sostegno dato.
Una delle 279 ragazze liberate dopo il rapimento di venerdì scorso in Nigeria dalla scuola di Jangebe, nello Stato di Zamfara, ha rivelato di essere stata messa in trincee disseminate di feci umane, secondo quanto riporta il giornale locale Daily Post. Hafsatu Anka ha detto in lacrime di aver visto donne e bambini e il padre di una delle loro compagne di scuola nel covo da tre mesi, aggiungendo che non le è mai stato permesso di pregare e di essere stata nutrita con riso e sabbia. "Ci hanno accompagnato in un posto in cui alcuni di noi hanno riportato lussazioni ai piedi, pregavano come musulmani ma non ci hanno mai permesso di pregare e ci hanno nutrito con riso in cui mettevano la sabbia dopo la cottura", ha raccontato Hafsat. Il governatore di Zamfara, Bello Matawalle, ha affermato che banditi pentiti hanno assistito le agenzie di sicurezza nell'operazione di salvataggio e le ragazze sono state rilasciate senza il pagamento di alcun riscatto.
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