Duro scontro fra Italia e Turchia dopo le frasi del premier Draghi che, commentando il 'sofagate' ai danni della presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, ha definito il presidente turco Erdogan "un dittatore". Ankara ha convocato l'ambasciatore italiano ed ha chiesto che "queste brutte e sfacciate affermazioni" siano "immediatamente ritirate". Il vicepresidente turco Fuat Oktay replica direttamente a Draghi: "Se vuole vedere cosa sia una dittatura, deve guardare alla storia recente" del suo Paese "e lo vedrà molto chiaramente".
"La Turchia è un Paese che ha un parlamento eletto e un presidente eletto, verso il quale nutriamo una serie di preoccupazioni e con il quale cooperiamo in molti settori. Si tratta di un quadro complesso ma non spetta all'Ue qualificare un sistema o una persona". Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue rispondendo alla domanda se Bruxelles condivida il giudizio del premier Mario Draghi che ha definito Erdogan un dittatore. Le preoccupazioni nutrite dall'Ue verso Ankara, ha aggiunto, "riguardano la libertà di espressione, i diritti fondamentali, la situazione del sistema giudiziario".
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