E' stata la "natura contraddittoria" del principe Filippo - maschio alfa all'ombra di sua moglie, padre lontano ma suocero empatico, reale ma irrimediabilmente indiscreto - che ha affascinato Tobias Menzies quando lo ha interpretato nelle ultime due serie di 'The Crown'. "C'erano molte forze diverse dentro di lui", ha raccontato l'attore al Guardian confessando di provenire da una famiglia anti-monarchica ma di essersi affezionato alla figura del duca di Edimburgo. "Non mostrava i suoi sentimenti, ma non aveva una presenza fredda. Era 'caldo', energetico, divertente", ha detto Menzies che preso il timone da Matt Smith, interprete di Filippo da giovane.
"L'idea di questo maschio alfa che trascorre la vita due o tre passi dietro la moglie ... è affascinante. È roba da dramma greco", spiega l'attore. "Ha assunto quel ruolo non-ruolo incredibilmente sul serio, ci ha messo un'enorme quantità di energia e ha creato una vita per se stesso con grande ingegnosità. Penso che l'istituzione stessa ne abbia beneficiato. E' stato coinvolto nel passaggio da una famiglia aristocratica a una caratterizzata da valori prevalentemente borghesi. Ha contribuito ad aprirla e a modernizzarla". E, a proposito di modernità, Menzies riconosce a Filippo anche un ruolo di innovatore. "Sia da un punto di vista tecnologico - è stato lui a introdurre i computer a Buckingham Palace - sia da un punto di vista sociale".
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