L'Oms ha rivolto un appello a posticipare la terza dose del vaccino contro il coronavirus "almeno fino alla fine di settembre" così da permettere l'immunizzazione "di almeno il 10% della popolazione di ogni Paese" del mondo.
"Abbiamo urgente bisogno di cambiare le cose: da una maggioranza di vaccini che va ai Paesi ricchi ad una maggioranza che va ai Paesi poveri", ha detto il direttore dell'Agenzia dell'Onu Tedros Adhanom Ghebreyesus nel consueto briefing sul Covid a Ginevra.
Ma la Casa Bianca, per bocca della portavoce Jen Psaki, respinge la richiesta dell'Organizzazione mondiale della sanità di una moratoria sulle terze dosi di vaccino per arrivare prima a vaccinare tutti.
"La vaccinazione completa - sottolineano intanto Ecdc ed Ema - offre un grande livello di protezione contro la malattia grave e la morte causata dal virus Sars-Cov-2, incluse le sue varianti come la Delta". "Anche se l'efficacia dei vaccini è molto alta, nessuno lo è al 100%. Un numero limitato di infezioni in chi ha concluso il ciclo è atteso. Tuttavia il vaccino, quando avviene l'infezione, può prevenire la malattia grave".
Ema e Ecdc raccomandano, in una nota, la vaccinazione completa per tutti i cittadini per cui è stata approvata, ma finchè non sarà immunizzato un numero maggiore di persone, e con il virus che ancora circola, "tutti dovrebbero aderire alle norme nazionali e continuare con le misure di protezione come le mascherine e il distanziamento, compreso chi ha completato il ciclo vaccinale". Per Mike Catchpole, chief scientist dell'Ecdc "il rischio non è alle spalle. Stiamo vedendo un aumento del numero di casi in Ue, e il vaccino rimane l'opzione migliore possibile per evitare un aumento dei casi gravi e dei morti".
Per i soggetti fragili che non sono ancora vaccinati contro il Covid-19 si può prendere in considerazione - dicono Ecdc ed Ema - l'idea di ridurre l'intervallo fra le dosi. "Con la campagna vaccinale che prende piede in Europa - si legge -, potrebbe essere consigliabile in alcuni casi prendere in considerazione una riduzione dell'intervallo fra la prima e la seconda dose, nei limiti definiti dall'autorizzazione, in particolare per le persone a rischio di Covid-19 grave che non hanno completato il ciclo vaccinale".
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