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Le forze in campo, Mosca muove 30 navi nel Mar Nero

Le forze in campo, Mosca muove 30 navi nel Mar Nero

Il fragile schieramento ucraino e le truppe Usa-Nato nell'Est

ROMA, 13 febbraio 2022, 11:52

Cristoforo Spinella

ANSACheck

Il presidente russo Vladimir Putin © ANSA/EPA

Il presidente russo  Vladimir Putin © ANSA/EPA
Il presidente russo Vladimir Putin © ANSA/EPA

   Più di centomila soldati russi alle porte dell'Ucraina, migliaia di truppe americane inviate nelle ultime settimane in Polonia e Romania. E poi i movimenti in mare, con la maxi-esercitazione militare lanciata da Mosca nel Mar Nero, muovendo 30 navi da Sebastopoli e Novorossijsk per "difendere la costa della penisola di Crimea, le basi del Mar Nero e il settore economico del Paese da possibili minacce militari"; mentre da dicembre la portaerei americana Harry Truman è impegnata in manovre nel Mediterraneo, che nell'ultima settimana si sono spostate nell'Adriatico per esercitazioni congiunte con gli Alleati.

    Nella crisi ucraina, le forze in campo hanno le dimensioni da conflitto su vasta scala, potenzialmente devastante. Come ha avvertito il presidente americano Joe Biden, "quando gli americani e la Russia iniziano a spararsi, è una guerra mondiale". Timori sempre più forti, guardando all'allontanamento dalle acque russe del Pacifico di un sottomarino Usa, rivendicato dalla flotta di Mosca.

    L'escalation iniziata con Mosca che per mesi ha ammassato le sue forze sul fianco orientale della Nato dichiarando di voler proteggere i suoi confini, da ultimo con le manovre militari in Bielorussia, ha spinto Washington a rispondere con l'invio di massicci rinforzi in Europa. L'ultimo, annunciato poche ore fa, prevede lo sbarco di altri tremila soldati in Polonia, dove dall'inizio della crisi erano già stati inviate 1.700 truppe della brigata da combattimento di fanteria dell'82/ma divisione aviotrasportata. In Romania è stato invece trasferito uno squadrone dalla Germania. Decisioni che mirano a rafforzare la difesa - e la deterrenza - nei due Paesi Nato con i confini più lunghi con l'Ucraina. Un dispiegamento in cui vanno considerati anche gli 8.500 soldati messi in stato di "allerta elevata" a fine gennaio per essere schierati in Europa, se necessario.

    Proprio dal cuore dell'area di crisi, però, il Pentagono ha deciso di ritirare "per prudenza" 160 soldati americani della Guardia nazionale della Florida che erano impegnati nell'addestramento dei colleghi ucraini, quasi tutte quelli ancora nel Paese.

    Se l'esercito di Kiev conta oltre 200mila soldati e 900mila riservisti, e si è rafforzato dal conflitto del 2014, ricevendo da allora 2,5 miliardi in aiuti militari americani e triplicando il suo budget nell'ultimo decennio, il confronto con le forze di Mosca rimane impari. Di certo, però, gli armamenti della Nato ne hanno rafforzato la capacità di resistenza, anche grazie a strumenti all'avanguardia come i droni da combattimento turchi Bayraktar TB2.

    In Europa, poi, ci sono anche circa 70mila truppe americane che stazionano in modo permanente, circa la metà in Germania, cui vanno aggiunti i 7mila soldati che ruotano nell'ambito dell'operazione Atlantic Resolve acquartierati a Poznan, nella Polonia centro-occidentale. 

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