La risposta del fronte occidentale alla crisi ucraina corre anche, e soprattutto, lungo i 1.230 chilometri del gasdotto del Nord Stream 2. Come chiarisce già il nome, la struttura punta a raddoppiare la portata del gasdotto Nord Stream dalla Russia alla Germania, inaugurato dieci anni fa.
Dalla costa baltica della Russia fino a Greifswald, in Germania, poco distante dallo sbocco del gemello già operativo, il Nord Stream 2 può trasportare 55 miliardi di metri cubi di gas all'anno. Completato a settembre scorso e costato 11 miliardi di dollari, secondo la compagnia di gestione, è pronto a entrare in funzione: il 29 dicembre 2021 si è conclusa la procedura di gas-in e si è raggiunta la pressione di 103 bar nella condotta. Quanto basta cioè per trasportare il gas. Ma per spingere il bottone del pipeline, ritenuto il più lungo al mondo, manca il via libera degli enti regolatori tedeschi. Quel via libera che oggi il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato di aver congelato in risposta al riconoscimento da parte della Russia del Donbass.
La principale sorgente di gas che alimenta il Nord Stream è nella Siberia occidentale: un giacimento gigante, esteso su un'area di circa mille chilometri quadrati con riserve stimate in poco meno di 5 triliardi di metri cubi di gas. Il gasdotto può trasportare in Germania 55 miliardi di metri cubi l'anno, vale a dire - tanto per dare un ordine di grandezza - quanto consumano oltre 25 milioni di famiglie. Una maxi fornitura strategica per l'approvvigionamento energetico considerando, per citare un altro termine di paragone, che ogni anno l'Italia ha un consumo intorno ai 70 miliardi di metri cubi.
Si tratta di un'arma geopolitica rilevante: il passaggio del Nord Stream 2 sotto al Baltico permette alla Russia di aggirare tutta una serie di Paesi dell'Europa dell'est e portare il suo gas nel cuore del Vecchio continente bypassando l'Ucraina e le tariffe di transito. La Germania, dall'altra parte, con l'avvio di Nord Stream 2 si trasformerebbe in un hub strategico per il gas in Europa: da Greifswald, punto di arrivo del gas siberiano nella parte nord occidentale del Paese, partono infatti anche altre importanti linee di trasporto verso l'Europa centrale, i Paesi del Mare del Nord e verso sud, per congiungersi con quelle austriache.
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