Anche con l'azione militare in corso in Ucraina, Mosca continua a dire di essere pronta al "dialogo" con l'Occidente. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, tornando a giustificare l'intervento nel vicino Paese come una misura per "assicurare la sicurezza della Russia e del popolo russo". Intanto però la Russia non rinuncia ai toni duri, minacciando di rispondere "duramente" alle sanzioni che la Ue si appresta ad imporle. E' quanto afferma il rappresentante permanente di Mosca presso l'Unione, Vladimir Chizhov.
A Mosca e in altre grandi città, intanto, si assiste a isolate proteste contro l'intervento, nonostante l'avvertimento della polizia che verranno arrestati i partecipanti a "raduni non autorizzati". Ventisette persone sono state fermate in diverse città mentre davano vita a isolate proteste di piccoli gruppi di persone. A Mosca è stata fermata Marina Litvinovich, una nota oppositrice che aveva diffuso via Facebook un appello per partecipare nel pomeriggio ad una manifestazione contro la guerra. Per prevenire raduni, nel tardo pomeriggio la polizia ha istituito presidi sulla Piazza Rossa e sulla Piazza Pushkin. Una cinquantina di membri dell'Accademia delle Scienze russa e altri 130 scienziati, ricercatori e giornalisti scientifici, hanno firmato un documento in cui esprimono una "decisa protesta" contro l'intervento armato, affermando che esso porterà all'isolamento della Russia. Sempre nel pomeriggio i siti del Cremlino, del governo e della Duma risultavano inaccessibili, dopo che alcuni media, fra cui l'ucraino Kiev Indepdent, avevano riferito di un attacco hacker. Infine, il Patriarca Kirill, capo della Chiesa ortodossa russa, ha rivolto un "invito tutte le parti in conflitto a fare tutto il possibile per evitare vittime civili".
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