Gli Usa "non sostengono il trasferimento di aerei da combattimento all'Ucraina in questo momento", ritengono possa essere una mossa "ad alto rischio" che potrebbe aumentare le tensioni con la Russia: lo ha detto il portavoce del Pentagono John Kirby, rispondendo ad una domanda sull'ipotesi di fornire i Mig-29 polacchi all'Ucraina. Kirby ha aggiunto che invece gli Stati Uniti pensano siano necessarie altre armi per aiutare Kiev a difendersi. Kiev, ha aggiunto, ha gia' diversi squadroni di aerei con piene capacita' di missione e i progressi con l'invio di jet polacchi sarebbero poco significativi ma potrebbero aumentare le tensioni con Mosca.
Pasticcio sui jet, Harris in Polonia per ricucire - Tensione tra Stati Uniti e Polonia dopo che l'annuncio di Varsavia di voler inviare i suoi Mig-29 all'esercito di Kiev attraverso una base americana in Germania è stato respinto in modo netto dal Pentagono come "insostenibile". Un pasticcio diplomatico in uno dei momenti più delicati della guerra che spetterà alla vice presidente americana Kamala Harris provare a sgonfiare con la sua visita in Polonia nelle prossime ore. L'amministrazione Biden non ha nascosto la sorpresa ma soprattutto l'irritazione per non essere stata consultata da Varsavia. Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha chiarito che quella proposta dalla Polonia non è la strada che Washington intende seguire per rafforzare l'esercito di Kiev. La prospettiva che jet militari volino da una base Usa-Nato, quella di Ramstein in Germania, "in uno spazio aereo conteso tra Russia e Ucraina" è troppo rischiosa per "tutta l'Alleanza atlantica". Posizione ribadita anche dalla Casa Bianca, che ha parlato di problemi "logistici" per la consegna dei jet, ricordando però che ne continuano a discutere i rappresentanti della difesa e funzionari militari. Il piano concepito dagli Usa per rispondere agli appelli di Zelensky prevedeva una triangolazione diversa: la Polonia avrebbe consegnato i suoi jet di fabbricazione post sovietica ai piloti ucraini mentre gli Stati Uniti avrebbero fornito in cambio all'aeronautica polacca 28 F-16. Un'ipotesi valutata più fattibile da Washington, che non vuole la firma 'Nato-Usa-Ue' sull'operazione, ma che secondo la Polonia l'avrebbe esposta all'ira diretta di Putin. Su come uscire da questo scarica barile dovrà lavorare Kamala Harris nei suoi incontri a Varsavia con il presidente Andrzej Duda e il premier Mateusz Morawiecki. Anche perché per l'Ucraina quei jet sono vitali, come ha sottolineato anche l'attore americano Sean Penn, che ha un filo diretto con Kiev, invitando alla protesta pubblica contro questa "impasse burocratica" tra Casa Bianca e Varsavia. Dallo staff della vice presidente sottolineano che l'obiettivo della missione è discutere i modi per rafforzare ulteriormente il fianco orientale della Nato (Washington ha già annunciato l'invio due sistemi di difesa missilistici Patriot alla Polonia). E sul dossier più caldo, quello dei Mig, pur ribadendo che la proposta polacca è insostenibile lasciano intendere che la Harris proverà a tenere aperta la porta del dialogo. "Sul tavolo ci sono diverse idee, continueremo a discuterne con gli alleati che incoraggiamo a farsi avanti con le loro proposte". Nel frattempo il Wall Street Journal ha rivelato un altro smacco per la Casa Bianca, che ha tentato inutilmente di organizzare nelle ultime settimane una telefonata tra Joe Biden e i leader di fatto di Arabia Saudita ed Emirati, alleati storici in medio Oriente. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha minimizzato parlando di un'intensa e proficua collaborazione con Riad e gli Emirati su tanti dossier, dall'Iran allo Yemen. Ma intanto il principe saudita Mohammed bin Salman e lo sceicco emiratino Mohammed bin Zayed al Nahyan hanno rifiutato di parlare con il presidente americano, delusi dal debole supporto Usa nella guerra in Yemen e preoccupati dall'accordo sul nucleare iraniano. Bin Salman vorrebbe inoltre l'immunità legale negli Usa, dove ha varie cause pendenti, tra cui quella per l'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi. Unica nota positiva per gli Usa - assieme con l'apertura del Venezuela dimostrata dalla liberazione di due cittadini americani - l'annuncio da parte dell'ambasciatore emiratino a Washington, Yousef al-Otaiba, che gli Emirati spingeranno i Paesi membri dell'Opec ad aumentare più velocemente la produzione di greggio. E sul petrolio è arrivato l'appello di Londra ai Paesi del G7 di vietare le importazioni dalla Russia. In una conferenza stampa al dipartimento di Stato con Blinken, la ministra degli Esteri britannica Liz Truss ha anche chiesto anche una totale esclusione di Mosca dal circuito Swift
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