La guerra va avanti sempre più feroce mentre la diplomazia prova a trovare un filo di dialogo. La Russia minaccia un'ulteriore escalation ma arriva almeno la buona notizia dell'evacuazione della città martire di Mariupol.
Mosca non sembra voler fare mezzo passo indietro: l'esercito russo non esclude di prendere il 'controllo totale delle grandi città ucraine', viene detto dal Cremlino specificando che non esiste un'ipotetica data per la fine di quella che Mosca chiama 'l'operazione speciale', ovvero la guerra in Ucraina.
Tuttavia qualche piccolo segnale arriva dai negoziati tra le delegazioni di Russia ed Ucraina. Il presidente Volodymyr Zelensky ha detto che i colloqui negoziali sono 'difficili' ma che comunque continueranno. Una fonte ucraina ha detto di ritenere che la posizione di Mosca sia più costruttiva di quanto non fosse in precedenza. 'Invece di darci un ultimatum o linee rosse o chiedere all'Ucraina di capitolare, ora sembrano avviare negoziati costruttivi'.
La guerra intanto va avanti sempre più violenta e i primi 400 mercenari siriani arruolati dalla Russia sono arrivati ai confini dell'Ucraina. Centri di alloggio e addestramento sono stati allestiti vicino alla frontiera nelle regioni di Rostov, in Russia, e Gomel, in Bielorussa.
Secondo l'osservatorio per i diritti umani in Siria, i miliziani arruolati nel Paese da Mosca sono più di 40mila. E' stato però sbloccato il corridoio umanitario per l'evacuazione dei civili da Mariupol, città nel sud dell'Ucraina assediata dai russi e decine di automobili con a bordo residenti hanno già potuto lasciare il centro abitato.
Per quanto riguarda l'economia, l 'Austria chiede 'eccezioni per gli Stati membri' sull'aliquota Iva minima per i carburanti, mentre il commissario Gentiloni conferma che 'l'impatto economico della guerra' in Ucraina sull'Ue 'non sarà insignificante, sarà serio, a causa dell'impennata dei prezzi delle materie prime, delle conseguenze dell'inflazione e anche per i costi fiscali che gli Stati membri affronteranno per la crisi energetica e la crisi dei rifugiati'. Noi - ha aggiunto - avevamo previsto una crescita del 4% per quest'anno a livello europeo e questi numeri non sono più realistici'.
Così come sembra irrealistico tornatre sic et simpiciter alla dottrina economica antecedente alla pandemia e alla guerra ucraina.
'L'incertezza totale nella quale siamo dal punto di vista economico di fronte a questa guerra rende l'idea di tornare semplicemente alle regole precedenti un'idea irrealistica'.
La Russia intanto pensa alle contromosse per le sanzioni europee. Le imprese di società straniere che si sono ritirate dalla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina potrebbero essere dichiarate fallite entro 3-6 mesi, con una proceduta accelerata, ha annunciato il ministro delle finanze russo, Anton Siluanov.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA