Il ministero dell'Interno russo ha
inserito nella lista dei ricercati Maria Alyokhina, attivista di
spicco del gruppo d'opposizione Pussy Riot: lo riferisce
l'agenzia Interfax citando il database dei ricercati del
dicastero russo.
La scorsa settimana un tribunale di Mosca ha ordinato 21 giorni
di detenzione per Alyokhina, a cui viene rivolta l'accusa -
considerata di matrice politica - di aver violato le norme
anti-Covid invitando a partecipare alle proteste di massa del 23
gennaio dell'anno scorso contro l'arresto del rivale numero uno
di Putin, Alexiei Navalny, in carcere per motivi ritenuti
palesemente politici.
Lo scorso settembre ad Alyokhina erano state imposte
restrizioni della libertà per un anno. Secondo Meduza,
all'attivista era stato vietato di lasciare la propria
abitazione dalle 22 alle 6 del mattino, cambiare residenza,
prendere parte a manifestazioni di massa e lasciare Mosca.
La causa ufficiale della modifica della pena sarebbe stata
"la violazione degli orari di presenza del braccialetto
elettronico": il 22 e il 24 gennaio la dissidente sarebbe
tornata a casa oltre l'orario consentito e il 30 marzo avrebbe
tagliato il cinturino del braccialetto.
Mosca ha ulteriormente inasprito la repressione contro
opposizione e stampa indipendente.
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