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Il cardinale Parolin: "Inviare armi in Ucraina è una risposta debole"

Il cardinale Parolin: "Inviare armi in Ucraina è una risposta debole"

Conte: "Come M5s siamo assolutamente contrari ad un'escalation militare e all'invio di armi letali"

CITTÀ DEL VATICANO, 29 aprile 2022, 11:35

Redazione ANSA

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Mexico and the Vatican seek to cooperate for peace and social justice © ANSA/EPA

Mexico and the Vatican seek to cooperate for peace and social justice © ANSA/EPA
Mexico and the Vatican seek to cooperate for peace and social justice © ANSA/EPA

"Abbandonare lo schema di guerra e assumere lo schema di pace significa rafforzare la partecipazione agli organismi internazionali e anche ritrovare una maggiore capacità di iniziativa europea. Quella in corso in Ucraina è una guerra tremenda nel cuore dell'Europa e dell'Europa cristiana. Non entro nel merito delle decisioni che i Paesi hanno preso per l'invio di armi all'Ucraina, che come nazione ha diritto a difendersi dall'invasione subìta. Dico soltanto che limitarsi alle armi rappresenta una risposta debole". Lo dice il segretario di stato vaticano, card. Pietro Parolin per il quale occorre "arrivare a una soluzione negoziata".

"Le armi sono una risposta debole, non una risposta forte!", ha detto Parolin. "Una risposta forte è una risposta che intraprende, cercando di coinvolgere tutti, iniziative secondo lo schema di pace, cioè iniziative per fare cessare i combattimenti, per arrivare a una soluzione negoziata, per pensare a quale sarà il possibile futuro di convivenza nel nostro Vecchio Continente", ha aggiunto.

Un negoziato è possibile solo "senza precondizioni", "il mio è un auspicio affinché si abbandonino le rigidità e si mostri quella flessibilità che sola può portare a negoziare una pace giusta, duratura, resistente. Precondizioni rigide non possono portare a nessuna conclusione, spero ci sia la volontà di questa flessibilità, ha detto Parolin, rispondendo alla domanda su come veda le prospettive del conflitto russo-ucraino. Parolin si è detto "pessimista" sul negoziato, ribadendo che tuttavia "dobbiamo insistere su questo altrimenti la guerra continuerà a divorare i figli dell'Ucraina".

"Come M5s siamo assolutamente contrari a un'escalation militare perchè significherebbe ulteriori sofferenze e carneficine.Quindi siamo contrari ad armamenti sempre più letali. Non è questione della tipologia dell'armamento ma dell'indirizzo politico: se e' quello di difendersi o di contrattaccare. Per intenderci siamo contrari ad armi sempre più letale sempre più pesanti: carri armati non ne vogliamo inviare". Così il leader M5s Giuseppe Conte a margine di un convegno della Uil.
   

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