"Chiedo in nome di Dio che si metta fine alla follia crudele della guerra". E' l'appello che lancia di Papa Francesco nel libro 'Vi chiedo in nome di Dio. Dieci preghiere per un futuro di speranza' , di cui La Stampa anticipa oggi un brano. "La sua persistenza tra noi", scrive, è "il vero fallimento della politica". La guerra in Ucraina "ha messo le coscienze di milioni di persone del centro dell'Occidente davanti alla cruda realtà di una tragedia umanitaria che già esisteva da tempo" e "ci ha mostrato la malvagità dell'orrore bellico". "Non esiste - invita a riflettere il Papa - occasione in cui una guerra si possa considerare giusta. Non c'è mai posto per la barbarie bellica".
E si rivolge alle "autorità locali, nazionali e mondiali": "è da loro che dipendono le iniziative adeguate per frenare la guerra. E a loro, facendo questa mia richiesta in nome di Dio, domando anche che si dica basta alla produzione e al commercio internazionale di armi" e che sia
estirpata dal piante l'arma atomica: "L'esistenza delle armi nucleari e atomiche mette a rischio la sopravvivenza della vita umana sulla terra".
Il Papa parte dal conflitto in Ucraina, quindi estende la sua invocazione a tutte le guerre in corso, chiede "alle autorità politiche di porre freno", "di non manipolare le informazioni e di non ingannare i loro popoli per raggiungere obiettivi bellici". "La guerra è anche una risposta inefficace: non risolve mai i problemi che intende superare - rimarca il Papa -. Forse lo Yemen, la Libia o la Siria, per citare alcuni esempi contemporanei, stanno meglio rispetto a prima dei conflitti?".
Il Pontefice indica la via della soluzione: "servono dialogo, negoziati, ascolto, abilità e creatività diplomatica, e una politica lungimirante capace di costruire un sistema di convivenza che non sia basato sul potere delle armi o sulla dissuasione".
Alla preghiera dell'Angelus, inoltre, il Papa ha ricordato che "martedì prossimo, 18 ottobre, la fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre promuove
l'iniziativa 'Un milione di bambini recita il Rosario' per la pace nel mondo", ha detto papa Francesco all'Angelus. "Grazie a tutti i bambini e le bambine che parteciperanno - ha aggiunto - Ci uniamo a loro e affidiamo all'intercessione della Madonna il martoriato popolo ucraino e le altre popolazioni che soffrono per la guerra e ogni forma di violenza e miseria".
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