Le pratiche di gestione aziendale di Elon Musk tornano a far discutere, questa volta pero' al centro dell'attenzione non c'e' Twitter ma SpaceX. Nove dipendenti dell'azienda aerospaziale hanno rivelato di essere stati licenziati per aver criticato il magnate in una "lettera aperta" critica condivisa nei giorni scorsi in una chat interna. Nel documento gli impiegati attaccavano il "comportamento dannoso di Musk su Twitter", dopo che il magnate aveva utilizzato il social per fare luce sulla notizia che SpaceX aveva risolto una denuncia per molestie sessuali nei suoi confronti. "Il comportamento pubblico di Elon rappresenta per noi una frequente fonte di distrazione e imbarazzo", si legge nella lettera.
Secondo quanto riferito, i dirigenti di SpaceX inizialmente si sono mostrati comprensivi con i dipendenti ma poco dopo la presidente Gwynne Shotwell ha fatto marcia indietro dichiarando che "la lettera e le successive sollecitazioni hanno messo in difficoltà gli altri dipendenti, che si sono sentiti bullizzati e intimiditi perché qualcuno faceva pressione affinché firmassero qualcosa in cui non si riconoscevano". Mentre il vice presidente Jon Edwards ha definito la lettera un atto estremista, ammettemdo che gli autori sono stati licenziati per aver creato caos nella compagnia e criticato Musk.
Il patron di Space X ha smentito le accuse e Shotwell ha poi inviato un'email ai dipendenti smentendo la storia. Il caso, comunque, solleva nuove domande sulle pratiche di gestione nelle aziende di Musk, sulla poca tolleranza per il dissenso o l'organizzazione del lavoro. Il rapporto conflittuale del miliardario con i suoi dipendenti è emerso prepotentemente subito dopo l'acquisizione di Twitter. Il neo proprietario della piattaforma ha avviato un'epurazione verticale facendo immediatamente piazza pulita dei top manager, dall'ad Parag Agrawal, al direttore finanziario Ned Segal, solo per citare i due più illustri. Dopodiché la scure dei tagli si è rivolta più in basso sino a un totale di circa 3.700 posti di lavoro, ovvero un dipendente su due. La tragica ironia è che alcuni sono stati licenziati per errore, altri sono stati cacciati prima che i vertici si rendessero conto che il loro lavoro e la loro esperienza era necessaria, anche per le modifiche strategiche pensate dal miliardario. Musk ha inoltre avviato la crociata contro lo smart working, con la minaccia di dimissioni automatiche per chi, al netto di impedimenti fisici o personali, non si fosse presentato di persona al lavoro.
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