I media siriani danno ampio risalto oggi alle nuove aperture da parte del presidente turco Recep Tayyip Erdogan al suo collega siriano Bashar al Assad, dopo anni di accuse reciproche sullo sfondo del conflitto interno e regionale ancora in corso in Siria e nel quale la Turchia è pienamente coinvolta.
Media siriani e curdo-siriani citano le dichiarazioni delle ultime ore attribuite a Erdogan dalla stampa di Ankara: "Un incontro con Assad è possibile. Non c'è alcun risentimento o amarezza in politica", ha detto Erdogan. "Prima o poi si faranno dei passi".
Queste aperture accompagnano l'offensiva aerea e di artiglieria turca nel nord e nord-est della Siria contro postazioni di forze curde che fanno parte della coalizione guidata di fatto dal Partito dei lavoratori curdi (Pkk), a cui la Turchia ha attribuito l'attentato di Istanbul del 13 novembre.
Sia il Pkk che le forze curde in Siria hanno smentito ogni responsabilità nell'attacco di via Istiklal e hanno anzi accusato Ankara di essere dietro all'atto di violenza, per poter giustificare la nuova offensiva anti-curda in Siria. Nonostante le forze governative siriane siano state ripetutamente prese di mira dai raid aerei e di artiglieria turchi, finora il governo di Damasco non ha risposto concretamente agli attacchi turchi in pieno territorio siriano. Sin dagli accordi di Adana del 1998, il governo siriano e quello turco condividono da decenni l'obiettivo strategico di contenere la presenza e l'influenza dei gruppi armati curdi lungo la fascia frontaliera siro-turca.
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