"Oggi un giorno particolare perché si compie un lungo anno di guerra di aggressione della Russia all'Ucraina: nella nostra Europa non si vedeva una guerra per conquistare territori o per annetterlo dagli eventi drammatici della seconda guerra mondiale". Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla consegna dei premi Alfieri della Repubblica.
"La pace non è solo fatta da accordi tra i Paesi ma anche nei sentimenti dei popoli", aggiunge il capo dello Stato. "Il nostro Paese ha sempre coltivato la civiltà della condizione umana".
Nel corso del suo intervento, il capo dello Stato ha voluto sottolineare che "l'ambito internazionale non è separato da quello nazionale, c'è una reciproca influenza tra come si vive dentro la comunità nazionale e in quella internazionale". Ed ha citato l'esperienza di Hans e Sophie Scholl della Rosa Bianca, il gruppo di giovani che volle opporsi alla dittatura nazista con la non violenza e per questo fu perseguito, e i cui principali componenti vennero arrestati, processati e condannati a morte.
Il capo dello Stato ha ricordato chi si opponeva a "comportamenti aggressivi": "ragazzi poco più che ventenni" che rifiutarono la "pratica della violenza con messaggi, opuscoli e scritti". "Pagarono con la vita", ha detto, seminando per il futuro. Da qui è nata l'Europa, ""che ha costruito una condizione di pace che è stata messa in pericolo".
Da parte sua, la premier Giorgia Meloni sottolinea che "l'obiettivo di Putin era quello di far capitolare l'Ucraina per poi rivolgere le sue mire espansionistiche agli altri stati confinanti, non solo europei. Quel piano è fallito, Mosca ha dovuto fare i conti con l'eroica reazione di un popolo disposto a tutto per difendere la propria libertà e con una cosa più forte dei missili e dei carri armati: l'amore per la propria Patria. Il popolo ucraino sta pagando un prezzo molto alto, A Bucha e Irpin l'ho visto con i miei occhi e non lo dimenticherò".
"Un anno fa la Federazione Russa ha scioccato il mondo invadendo l'Ucraina, la Russia aveva già in passato compiuto aggressioni verso i suoi vicini e non aveva mai spento le rivendicazioni su quelli che chiama i suoi confini storici ma nessuno poteva immaginare un atto così grave" ha aggiunto Meloni.
"L'Ucraina non è e non sarà sola - ha proseguito - perché sta difendendo anche i valori di libertà e democrazia su cui nasce l'identità europea e le fondamenta stesse del diritto internazionale, senza il quale varrebbe solo la forza militare e ogni Stato del mondo rischierebbe di essere invaso dal proprio vicino. Non possiamo consentirlo ed è nostro dovere lavorare per arrivare ad una "pace giusta". Il mondo libero è debitore nei confronti delle donne e degli uomini ucraini. L'Italia è dalla loro parte.".