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L'incubo Georgia agita Trump, New York è solo l'inizio

Entro un mese il verdetto. Minacce al giudice di Manhattan

Nubi giudiziarie si addensano sul futuro politico di Donald Trump e l'incriminazione a New York per il caso Stormy Daniels, che già minaccia la sua corsa al 2024, non è la più scura. Entro un mese, o al massimo due, è atteso il verdetto in Georgia, l'inchiesta più pesante tra quelle a carico dell'ex presidente e forse l'unica dalla quale potrebbe uscire definitivamente sconfitto. Da mesi un gran giurì composto da tre uomini e due donne sta indagando sulle possibili interferenze del tycoon per ribaltare i risultati del voto nella contea di Fulton. Nel suo primo rapporto pubblico, il mese scorso, la giuria speciale ha rivelato che alcuni testimoni potrebbero aver mentito sotto giuramento e ha raccomandato di incriminare una ventina dei personaggi chiave, senza tuttavia nominare direttamente Trump. Ora spetterà alla procuratrice distrettuale, Fanny Willis, deciderà se nominare un altro grand jury per procedere ai rinvii a giudizio.

L'ex presidente o chiunque abbia commesso un reato così grave come la frode elettorale rischia dai cinque ai 20 anni di carcere. Trump sente il fiato sul collo e ha iniziato a mettere le mani avanti nel suo ultimo discorso a Mar-a-Lago bollando, al solito, l'inchiesta come "manipolazione politica" e accusando la procuratrice, afroamericana, di "razzismo". Nel mirino degli inquirenti c'è in particolare una telefonata nella quale l'ex presidente fa pressioni sul segretario di Stato della Georgia Brad Raffensperger "per trovare 11.780 voti, uno in più di quelli che abbiamo" per vincere. Un colloquio che imbarazza il tycoon ma che lui nel comizio al resort ha rivendicato come "assolutamente perfetto". Sull'altro fronte delle indagini, il giudice Juan Merchan, che presiede il procedimento penale a New York, ha denunciato che lui e la sua famiglia hanno ricevuto decine di minacce dopo l'udienza di martedì. Intimidazioni anche contro il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg e altri alti funzionari del suo ufficio, per questo la polizia della metropoli ha deciso di rafforzare ulteriormente la loro sicurezza.

Per un giudice che viene minacciato, un altro finisce nella bufera per aver accettato viaggi di lusso da un miliardario finanziatore repubblicano senza dichiararlo. Si tratta di Clarence Thomas, magistrato della Corte Suprema Usa, già aspramente criticato per i contatti della moglie di Ginni Thomas, attivista trumpiana della prima ora, con lo staff dell'ex presidente nei giorni precedenti alla rivolta del 6 gennaio 2021. Negli ultimi 20 anni, secondo ProPubblica che ha indagato sul caso, Thomas ha accettato viaggi di lusso da Harlan Crow "praticamente ogni anno". Nel frattempo Stormy Daniels continua a rilasciare intervista e, a Piers Morgan, ha espresso l'intenzione di testimoniare contro Trump. "Mi fa paura, ma non vedo l'ora. Non ho nulla da nascondere", ha dichiarato l'attrice e regista di film hard ammettendo tuttavia di non ritenere che il tycoon meriti il carcere per il loro affaire. "E' stato un rapporto consensuale, se però sarà riconosciuto colpevole di tutte le altre cose, allora assolutamente merita la prigione". Ha parlato anche la seconda donna dell'ex presidente, l'ex coniglietta di Plyaboy Karen McDougal, che sul suo account Instagram ha postato una sua foto a Vail in Colorado, con un messaggio ironico: "Ero in vacanza, speriamo di non aver perso niente".

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