L'esercito sudanese ignorerà la proposta di cessate il fuoco di 24 ore accettata dai paramilitari: lo dichiara su Facebook il comando generale delle Forze armate del Sudan scrivendo che "non siamo a conoscenza di alcun coordinamento con i mediatori e la comunità internazionale per una tregua e la dichiarazione della ribellione su una tregua di 24 ore ha lo scopo di nascondere la schiacciante sconfitta che subirà in poche ore". "Siamo entrati in una fase decisiva e i nostri sforzi sono concentrati sul raggiungimento degli obiettivi a livello operativo", aggiunge l'Ufficio del portavoce ufficiale delle Forze armate.
Il bilancio degli scontri tra le forze armate e le Forze di supporto rapido (Rsf) ha raggiunto le 97 vittime. I feriti sono decine e molti non hanno potuto raggiungere gli ospedali a causa delle difficoltà negli spostamenti sul territorio. "Il numero di feriti dall'inizio di questi eventi è di 942" includendo "civili e militari", ha scritto su Facebook il sindacato dei medici sudanesi (Ccsd) nel fornire il bilancio di morti degli scontri in corso da sabato.
Nel centro di Khartoum nei giorni scorsi ci sono stati "bombardamenti aerei, cannoneggiamenti e lancio di missili terra-terra", anche nella zona dove si trova l'Ambasciata d'Italia. Lo ha riferito una fonte qualificata nella capitale sudanese aggiungendo che "sempre più abitazioni civili vengono colpite da proiettili vaganti".
Sudan, raffiche di spari e forti esplosioni udite a Khartoum
I ministri degli Esteri statunitense e britannico hanno rinnovato gli appelli alle parti in conflitto a "cessare immediatamente le violenze", invitandole a tornare al tavolo dei negoziati. C'è accordo sulla necessità di "un immediato cessate il fuoco e di un ritorno ai colloqui, colloqui che sono stati molto promettenti nel mettere il Sudan sulla strada verso una piena transizione, verso un governo a guida civile", ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken insieme al suo omologo britannico, James Cleverly, a margine del vertice del G7 Esteri a Karuizawa, in Giappone.