"La Svezia ha adempiuto ai suoi obblighi" nei confronti della Turchia. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, volato in Turchia per incontrare e complimentarsi con il presidente Recep Tayyip Erdogan, fresco del suo terzo mandato, ha cercato di rassicurare il sultano sulle mosse del Paese scandinavo nel tentativo di sbloccare il veto di Ankara che da tredici mesi sta congelando l'ingresso di Stoccolma nell'Alleanza atlantica, rimproverandole una certa clemenza nei confronti dei militanti curdi che ospita sul suo territorio.
"È tempo che avvenga prima del vertice di Vilnius" dell'11 e 12 luglio, quando si incontreranno i 31 capi di Stato e di governo della Nato, ha indicato Stoltenberg che ha annunciato la creazione di un "meccanismo permanente" tra l'Alleanza e la Turchia e un prossimo incontro "il 12 giugno", senza però precisare dove si terrà. "La Svezia ha compiuto passi concreti significativi per soddisfare le preoccupazioni della Turchia" legate all'asilo politico concesso da Stoccolma ai membri del partito curdo armato Pkk, ha evidenziato il norvegese, ricordando come negli ultimi mesi il governo svedese abbia "modificato la Costituzione nazionale, posto fine all'embargo sulle armi e rafforzato la cooperazione contro il terrorismo, anche contro il Pkk".
Il segretario generale ha poi esortato a "non permettere" agli organizzatori delle proteste contro l'ingresso nella Nato e contro la Turchia in atto nel Paese scandinavo "di vincere" nel loro tentativo di rendere l'Alleanza "più debole". "Non vedo l'ora di finalizzare l'adesione della Svezia il prima possibile", ha assicurato.
Stoltenberg, che ieri era presente ad Ankara alla cerimonia di insediamento ad Ankara di Erdogan, rieletto il 28 maggio per altri cinque anni alla guida del Paese, ha anche "ringraziato la Turchia" che ha dispiegato rinforzi in Kosovo.
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