L'amministrazione Biden annuncerà a breve l'invio di bombe a grappolo all'Ucraina nell'ambito di un nuovo pacchetto di armi da 800 milioni di dollari. Secondo le fonti il Pentagono fornirà Kiev con bombe che hanno un "dud rate" ridotto ovvero con un minor rischio che nel lancio restino proiettili inesplosi che possono provocare la morte di civili.
Kiev da tempo fa pressioni per ricevere queste armi controverse e ampiamente vietate da molti Paesi del mondo, ma Washington ha finora opposto resistenza a causa del suo potenziale in termini di danni indiscriminati ai civili. La scorsa settimana il capo di stato maggiore Mark Milley aveva ammesso in ogni caso che gli Usa stavano valutando la possibilità di fornire le munizioni a Kiev.
L'Ucraina ha affermato che le armi aiuterebbero nella sua controffensiva contro le truppe russe consentendo alle sue forze di colpire efficacemente le posizioni russe trincerate e di superare il suo svantaggio in termini di forza e artiglieria. L'uso delle munizioni a grappolo non è di per sé un crimine di guerra, ma può diventarlo se lanciate contro i civili. A causa di questi rischi, più di 100 Paesi - ma non Stati Uniti, Russia o Ucraina - hanno firmato un trattato del 2008 noto come Convenzione sulle munizioni a grappolo, promettendo di non produrle, utilizzarle, trasferirle o accumularle.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA