Il regime militare in Niger si è detto disponibile a risolvere la crisi attraverso i canali diplomatici: lo ha riferito domenica il capo di una delegazione di religiosi nigeriani, il giorno dopo la sua visita a Niamey. Il generale Abdourahamane Tiani "ha dichiarato che la sua porta era aperta per esplorare la via della diplomazia e della pace al fine di risolvere" la crisi, ha detto in un comunicato stampa lo sceicco Bala Lau, a capo della missione di mediazione svolta con l'accordo del presidente della Nigeria Bola Tinubu (che è anche attuale presidente della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale, l'Ecowas)
Una delegazione della giunta golpista che ha preso il potere nel Niger si è recata in visita alla Guinea Conakry per chiedere "un sostegno rinforzato per affrontare le sfide future", fa sapere la tv pubblica guineana, a fronte della possibilità di un intervento armato dei Paesi dell'Ecowas per ripristinare il presidente nigerino, Mohamed Bazoum, deposto dal golpe militare del 26 luglio scorso e ora nelle mani dei militari. Il presidente della Guinea Conakry, il col. Mamadi Doumbouya, salito anch'egli al potere con un colpo di Stato nel settembre 2021, ha ricevuto i delegati nigerini, guidati dal generale Moussa Salaou Barmou. Quest'ultimo ha "ringraziato le autorità guineane per il loro sostegno al Cnsp (Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria, come si è autonominata la giunta golpista che ha preso il potere a Niemey, ndr) in questi momenti così difficili per il Niger". Il rappresentante della giunta nigerina ha detto che il colpo di Stato ha avuto come fine di "salvaguardare la nostra nazione" in quanto "eravamo, insieme al popolo del Niger, molto preoccupati" per i "problemi di sicurezza" nel Paese, che a loro volta hanno origine dalla "corruzione endemica".
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