La Banca centrale russa alza il suo tasso di riferimento al 12%, all'indomani dalla caduta a picco del rublo. La decisione di aumentare il suo tasso di interesse chiave al 12% dall'8,5% precedente "è stata presa per limitare i rischi per la stabilità dei prezzi", ha dichiarato la banca centrale russa in un comunicato diffuso dopo aver convocato una riunione straordinaria questa mattina. E avverte che un nuovo ulteriore aumento dei tassi è possibile, se i rischi di inflazione aumentano. Il rublo ha raggiunto il 14 agosto i livelli più bassi dal marzo del 2022, poco dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina. II dollaro ha sfondato la barriera psicologica dei 100 rubli e l'euro quella dei 110 rubli, per poi scendere sotto questa soglia dopo l'annuncio di una riunione straordinaria del board della Banca centrale. Lo stesso istituto avverte che un nuovo ulteriore aumento dei tassi è possibile se i rischi di inflazione aumentano.
Intanto, sono iniziati come da programma i test sul rublo digitale annunciati nei giorni scorsi dalla Banca centrale russa. Vtb è stata la prima banca a condurre con successo transazioni con il rublo digitale nella sua applicazione mobile, ha riferito l'istituto di credito. La prima fase di test delle operazioni reali con rubli digitali è iniziata oggi con la partecipazione di 13 banche, ricorda ancora la Tass, aggiungendo che l'introduzione dei rubli digitali dovrebbe iniziare nel 2025. In piena crisi del rublo in Borsa, oggi la Russia ha avviato la fase di prova di una versione digitale della sua valuta basata sulla tecnologia blockchain: un modo, spera Mosca, per sfuggire alle sanzioni, rafforzando al contempo il controllo sui suoi cittadini. L'introduzione di un rublo digitale era al vaglio in Russia da diversi anni, ma la perdita di accesso a parte del sistema bancario finanziario globale a causa delle sanzioni occidentali ha spinto Mosca ad accelerare i tempi. Mosca vuole rendere il proprio sistema finanziario più ermetico, meno soggetto alle fluttuazioni del mercato, limitando al tempo stesso l'impatto delle restrizioni internazionali.
La Russia diventa il 21esimo Paese al mondo ad entrare nella fase sperimentale per lanciare una valuta digitale, secondo il think tank Atlantic Council. Le autorità potranno "passare attraverso la blockchain (tecnologia che consente transazioni dirette da un registro decentralizzato), molto meno facile da sanzionare e attaccare", spiega Mikkel Morch, fondatore di Ark36, fondo di investimento specializzato nella finanza digitale e nelle criptovalute. Così, il rublo digitale, che sarà emesso dalla Banca centrale russa (BCR) e conservato in portafogli elettronici, "rafforzerà la capacità di eludere le sanzioni, in quanto non avrà più bisogno di passare attraverso le banche commerciali". Secondo Moch, c'è però un rovescio della medaglia: Il rublo digitale consentirà "il controllo totale della valuta, e se il governo vuole infliggere una multa a un cittadino, se vuole congelare i suoi beni, allora ora può farlo con un clic".
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