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Fukushima: preparativi finali per rilascio acqua contaminata

Fukushima: preparativi finali per rilascio acqua contaminata

Inizio riversamento domani, dopo ulteriori test gestore impianto

TOKYO, 23 agosto 2023, 12:16

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Sono in fase di definizione in Giappone i preparativi finali per il rilascio delle acque contaminate dalla centrale nucleare di Fukushima nell'Oceano Pacifico: lo conferma il gestore dell'impianto, la Tokyo Electric Power (Tepco), a meno di un giorno dalla prevista esecuzione annunciata ieri.
    La Tepco ha dichiarato che martedì aveva diluito un metro cubo di acque di scarto con circa 1.200 metri cubi di acqua marina, secondo gli standard di sicurezza giapponesi, consentendo al liquido di fluire attraverso un tunnel sottomarino situato a 1 chilometro dal complesso. I media locali hanno segnalato che l'operazione è avvenuta intorno alle 13:00 del pomeriggio (le 6:00 in Italia ). L'acqua sarà ulteriormente esaminata e da giovedì rilasciata in mare insieme ad altre immagazzinate sul sito. Circa 1,34 milioni di metri cubi di acqua, equivalenti a 540 piscine olimpioniche, sono stati raccolti nelle cisterne, utilizzate per raffreddare ciò che resta dei reattori ancora altamente radioattivi, e che si sono mescolate successivamente con acque sotterranee e piogge.
    La complessa operazione ha avuto il via libera dall'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) - e la stessa ha confermato di mantenere del personale sul sito giovedì. Nel frattempo il processo di smantellamento della centrale va avanti, attraverso la rimozione del combustibile nucleare fuso e dei detriti radioattivi ancora presenti nei reattori distrutti dall'esplosione avvenuta all'indomani del triplice disastro nel marzo del 2011, il terremoto di magnitudo 9, il successivo tsunami, e la diffusione delle radiazioni. L'operazione è talmente complessa e pericolosa che obbliga la Tepco a utilizzare robot avanzati al posto degli esseri umani. Si prevede che gli oltre 1.000 serbatoi raggiungeranno la loro capacità massima entro il 2024, e sia il governo che Tepco sostengono che il rilascio dell'acqua nell'oceano è necessario per continuare i lavori che richiedono spazio e strutture adatte a conservare i detriti prodotti dalle laboriose operazioni di demolizione.
   

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