I vigili del fuoco greci sono impegnati a contenere, per il dodicesimo giorno consecutivo, il vasto incendio scoppiato nella unità periferica dell'Evros, al confine con la Turchia, presso il Parco nazionale della foresta di Dadias. L'incendio, nonostante il vasto dispiegamento dei pompieri, risulta ancora fuori controllo e le autorità hanno deciso l'evacuazione degli insediamenti di Giannouli e Sidirò. I forti venti che stanno soffiando in queste ore hanno reso particolarmente impegnativo il fronte delle fiamme nei pressi di Kotronia, come riporta il sito di Kathimerini. Divampato il 19 agosto scorso, l'incendio ha bruciato oltre 81mila ettari, un'area più grande di quella della città di New York, come riportato da Copernicus, il programma europeo di osservazione satellitare, su X.
Nella giornata di ieri, il portavoce della Commissione europea, Balazs Ujvari, ha sostenuto che l'incendio sia "il più grande mai registrato nell'UE". Le fiamme stanno distruggendo una delle aree protette più importanti della Grecia, la foresta di Dadias, inserita nella rete degli Stati membri europei Natura 2000, per la protezione di siti particolarmente importanti per la flora e la fauna. Alexandros Dimitrakopoulos, professore specializzato in incendi boschivi, ha dichiarato al canale televisivo Mega che si tratta di "un disastro irreversibile", e ha spiegato: "Ci vorranno anni per ricostruire questa foresta unica, anche tra 100 anni potremmo non trovare più questa biodiversità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA