Amazigh ha gli occhi grandi ma spenti, la parte sinistra del volto ancora ricoperta di sangue, ormai secco. E' l'immagine dell'innocenza perduta quella di un bambino marocchino apparso in un video diventato virale in queste tragiche ore per il Paese del Nord Africa. Lo ha rilanciato anche l'emittente emiratina Al Arabiya. Si sa che ha perso tutto: è lui stesso a raccontarlo nel filmato.
La madre, la nonna, i due fratellini. Sono tutti morti per il terremoto che ha colpito il Marocco venerdì sera distruggendo anche una buona parte della sua capitale commerciale, Marrakech. E' da qui che viene il bambino del filmato. Gli sono rimasti solo il padre, il nonno e lo zio. E lui sembra guardare l'obiettivo che lo riprende senza vedere speranze. Avrà non più di 10 anni ed è vestito con un pantalone e una maglietta, indossa delle ciabatte, gli abiti che portava quando quei terribili 30 secondi in cui la terra ha tremato gli hanno strappato i suoi affetti più cari.
Un racconto straziante, il suo, che è solo una delle tante drammatiche testimonianze tra le macerie di chi ha perso tutto. Nei suoi occhi occhi non ci sono più lacrime, ma resta il terrore e il disorientamento: le sue parole, strozzate in gola, escono a fatica. Parla in arabo, spesso abbassa lo sguardo fissandolo a terra e mentre gesticola continuamente con la manina mostra il numero quattro. Forse a indicare la sua tenera età o il numero di quelle persone a lui care che non rivedrà mai più.
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