Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha annunciato la notte scorsa di aver deciso di chiedere al Parlamento l'autorizzazione di sospendersi dal suo incarico per sei mesi, a partire dall'1 dicembre, per poter partecipare alle prossime elezioni generali di fine maggio e cercare un secondo mandato consecutivo che, in linea di principio, la Costituzione non permette.
In un messaggio radiotelevisivo a reti unificate, Bukele ha chiarito che la eventuale rielezione riguarda solo lui e il suo vice, Félix Ulloa, ma non i membri del suo governo. Dopo aver confermato che "chiederò al Parlamento una licenza per dedicarmi alla campagna elettorale e quindi non agirò come presidente", il capo dello Stato ha chiesto al procuratore generale, Rodolfo Delgado, di aprire una procedura di indagine nei confronti di tutti i ministri uscenti.
Fonti parlamentari hanno indicato che al momento non è ancora chiaro chi sarà la persona che sostituirà nel prossimo semestre Bukele nella carica di presidente. Un'ipotesi è che il capo dello Stato presenti per questo una rosa di nomi, ma potrebbe anche darsi che il Parlamento avrà la libertà di scelta di una figura ad interim.
La possibilità di una rielezione per Bukele attraverso una sospensione della sua attività presidenziale per sei mesi è stata messa a punto dalla Sezione costituzionale della Corte suprema, ma giuristi e parlamentari dell'opposizione ritengono che esistono almeno sei articoli della Costituzione (87, 88, 131, 152, 154, 248) che non gli consentirebbero un secondo mandato.
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