"Se Putin conquista l'Ucraina non si fermerà lì... non possiamo lasciare che vinca": lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, alludendo ad un suo possibile attacco contro un alleato Nato e all'ipotesi che di conseguenza le truppe americane finiscano col combattere quelle russe.
Joe Biden al G7 ribadirà "il sostegno degli Stati Uniti all'Ucraina, soprattutto in questi mesi invernali". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con la stampa estera. "Gli Usa e l'Europa non possono permettersi la vittoria di Vladimir Putin. Dopo l'Ucraina potrebbe non fermarsi e minacciare i nostri alleati della Nato", ha sottolineato il funzionario della Casa Bianca.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato alla videoconferenza conclusiva della Presidenza giapponese del G7. Al centro dei colloqui la guerra di aggressione all'Ucraina e il conflitto a Gaza. Meloni, comunica Palazzo Chigi, ha ribadito il "continuo e convinto sostegno del governo italiano in ogni ambito alle autorità ucraine". La premier "ha inoltre ribadito il diritto di Israele a difendersi, l'importanza del rilascio degli ostaggi e la necessità di proteggere i civili e di fornire aiuti umanitari alla popolazione di Gaza".
"Il Congresso deve approvare i nuovi fondi all'Ucraina entro Natale". Lo ha detto Joe Biden alla Casa Bianca. "E' incredibile che siamo arrivati a questo punto", ha sottolineato. "Ho parlato con i nostri alleati europei al G7. Sono con noi al fianco dell'Ucraina". Lo ha detto Joe Biden alla Casa Bianca. "Non possiamo permettere che vinca Putin", ha sottolineato ribadendo che "sta commettendo crimini contro l'umanità".
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parteciperà al vertice in videocollegamento con i leader del G7. La riunione è in calendario mercoledì prossimo. Lo ha detto il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, che ospiterà il vertice televisivo. Zelensky parteciperà alla prima parte dell'incontro, ha poi precisato il portavoce del governo giapponese, Hirokazu Matsuno. Zelensky ha annullato a sorpresa invece la sua partecipazione ad un incontro virtuale con i senatori americani per perorare la causa degli aiuti all'Ucraina. "E' successo qualcosa all'ultimo minuto", sono state le criptiche parole del leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, lo stesso che aveva annunciato il ritorno a Washington, se pure tramite uno schermo, del leader di Kiev.
I motivi per il quali Zelensky sia stato costretto a cancellare l'incontro possono essere diversi. Ma la preoccupazione di Kiev arriva forte e chiara nella capitale degli Usa: l'Ucraina "rischia di perdere la guerra senza altri aiuti militari statunitensi", è l'allarme del capo staff del presidente ucraino, Andriy Yermak, intervenuto nel pomeriggio ad un incontro del US Institute of Peace a Washington. Il forfait di Zelensky può essere dovuto ad un'emergenza sul campo, si tratta pur sempre del presidente di un Paese in guerra, o alla riflessione che, con lo stallo nei negoziati a Capitol Hill sul nuovo pacchetto da 108 miliardi chiesto da Joe Biden, non era il momento giusto per esporsi in prima linea con un nuovo appello. Solo un anno fa il presidente ucraino era venuto di persona a Washington, accolto con tutti gli onori alla Casa Bianca e al Congresso. Ma in questi dodici mesi lo scenario è cambiato: la guerra a Gaza ha messo in ombra quella in Ucraina, la Camera Usa è in mano ai repubblicani ostili agli "assegni in bianco" a Kiev e, con le elezioni presidenziali che si avvicinano, Biden ha meno margini di manovra dello scorso anno.
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