Il relatore speciale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) sui diritti umani degli sfollati interni ha affermato che Israele sta "lavorando per espellere" la popolazione civile dalla Striscia di Gaza.
"Israele sta cercando di alterare in modo permanente la composizione della popolazione di Gaza con ordini di evacuazione in continua espansione e attacchi diffusi e sistematici contro i civili e le infrastrutture civili" nel sud di Gaza, ha detto Paula Gaviria Betancur in un comunicato diffuso dall'Alto commissariato Onu per i diritti umani (Unhchr).
Secondo la Betancur, Israele ha rinnegato le sue promesse di sicurezza nel sud di Gaza attraverso i suoi ordini di evacuazione che invitano i palestinesi a evacuare dalla parte settentrionale a quella meridionale dell'enclave.
Dall'inizio della guerra il 7 ottobre l'85% della popolazione di Gaza è sfollata internamente, si legge nel comunicato dell'agenzia Onu. "L'unica conclusione logica è che l'operazione militare israeliana a Gaza mira a deportare in massa la maggioranza della popolazione civile", ha affermato il funzionario delle Nazioni Unite.
Il portavoce del governo israeliano Eylon Levy ha risposto al rapporto Onu sul proprio account X, affermando che Israele aveva designato l'area di Al Mawasi come zona umanitaria prima dell'offensiva di terra esortando i civili di Gaza a evacuare temporaneamente lì per la loro sicurezza. Ha criticato quindi la mancata condanna di Hamas da parte delle Nazioni Unite per il lancio di razzi contro le comunità israeliane dall'interno della zona umanitaria, sottolineando l'imperativo di proteggere i civili dal movimento islamista palestinese.
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