Un recinto per uno spazio ampio circa 20 chilometri quadrati, per contenere centinaia di migliaia di palestinesi costretti a fuggire dall'eventuale offensiva di Israele a Rafah. Sarebbe questo il progetto al quale l'Egitto sta lavorando in gran segreto nel deserto del Sinai, al confine con Gaza, secondo quanto hanno rivelato funzionari egiziani al Wall Street Journal, nonostante la smentita ufficiale delle autorità.
Da settimane il Cairo sta rafforzando la sicurezza lungo la frontiera con la Striscia schierando soldati e carri armati e il gigantesco campo in costruzione, circondato da alte mura in cemento, è un passo ulteriore verso l'attuazione di un piano d'emergenza nel caso di un esodo che, evidentemente, l'Egitto ritiene sempre più vicino. Il Cairo sta facendo di tutto per evitare che un'ondata di rifugiati si riversi oltre i confini egiziani, minacciando anche di uscire dal trattato di pace decennale con Israele se ciò dovesse verificarsi a seguito della sua offensiva contro Hamas. Anche gli Stati Uniti e l'Onu vogliono evitare un dislocamento di massa temendo che, una volta finito il conflitto, migliaia di persone non riusciranno a tornare nelle loro case, come accaduto durante la guerra del 1948.
La situazione in questo momento è di stallo, da una parte Israele sta facendo pressioni sul Cairo affinché accetti l'operazione militare a Rafah, sostenendo che sia necessario bloccare il confine di Gaza con l'Egitto per evitare che Hamas lo usi per il contrabbando d'armi, dall'altra l'Egitto ha esortato il premier Benjamin Netanyahu a non lanciare l'offensiva sostenendo di aver già bloccato i tunnel della zona.
Sul posto, secondo le fonti, sono anche arrivate migliaia di tende non ancora montate. Nel caso di un'offensiva israeliana, il recinto potrebbe ospitare fino a 100mila persone, ma le autorità egiziane intendono limitare il numero a 50mila-60mila.
Chi entra nel 'recinto' non potrà andarsene a meno che non stia partendo per un altro Paese, stando ai piani del Cairo che, in caso di un grande afflusso di rifugiati nel nord del Sinai, ha intenzione di inasprire le restrizioni sugli ingressi anche in altre zone ai confini. Foto satellitari esaminate dal Wall Street Journal, che tra il 4 e il 24 febbraio l'area in cui dovrà sorgere il maxi campo è stata sgomberata. L'organizzazione no-profit Sinai Foundation for Human Rights, ha pubblicato questa settimana un rapporto che documenta la costruzione del recinto di cemento e le foto di mura alte 6 metri. Ma il governatore della regione ha smentito con fermezza le notizie sostenendo che l'attività nell'area rientra in un progetto di inventario delle case distrutte durante la campagna militare egiziana contro gli estremisti dello Stato islamico nella zona.
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