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Fiori e arresti a Mosca, 'non l'abbiamo salvato'

Fiori e arresti a Mosca, 'non l'abbiamo salvato'

Le parole di Alexei su un foglio alla Lubyanka: 'Non mollate'

MOSCA, 17 febbraio 2024, 19:23

Giuseppe Agliastro

ANSACheck

Fiori per Navalny © ANSA/EPA

Fiori per Navalny © ANSA/EPA
Fiori per Navalny © ANSA/EPA

I tanti fiori lasciati ieri davanti ai monumenti alle vittime della repressione sovietica sono stati portati via nella notte. Ma stamattina in Russia tanta gente era di nuovo in fila per rendere omaggio ad Alexey Navalny. Il Cremlino ha reagito ancora una volta col pugno di ferro, tentando di soffocare il dissenso. Gli attivisti parlano di una vera e propria raffica di arresti, con centinaia di persone portate via dalla polizia: finora almeno 359 in 32 città diverse, fa sapere l'ong per la difesa dei diritti umani Ovd-Info. E non mancano le denunce di un uso ingiustificato della forza bruta da parte degli agenti.
    A Mosca, uomini e donne di tutte le età hanno sfidato il freddo per accendere un cero o deporre un mazzo di fiori sulla Pietra Solovetsky, proprio davanti al famigerato palazzo della Lubyanka che una volta era il quartier generale del Kgb, e adesso ospita il comando del suo successore: l'Fsb. Sotto lo sguardo della polizia, che esortava coloro che avevano già deposto i fiori ad allontanarsi rapidamente, le persone attraversavano lentamente il viale innevato con in mano rose bianche o garofani rossi. Ma sulla roccia che proviene da uno dei primi campi di prigionia dell'atroce sistema dei Gulag, quello delle isole Solovetsky, qualcuno ha lasciato anche un palloncino rosso a forma di cuore, qualcun altro un ritratto dell'oppositore sulla cui morte in un remoto carcere sopra il circolo polare artico si staglia l'ombra della repressione politica del regime di Putin.
    A spiccare in mezzo a una montagna di fiori è però forse un foglietto bianco a quadretti racchiuso dentro una cornice e su cui si legge un messaggio di speranza per chi si oppone allo zar: 'Ne sdavaytes', 'Non mollate', una frase pronunciata da Navalny in un famoso documentario a lui dedicato. Tra la gente in fila, c'è anche una donna in lacrime. "Dovevamo salvarlo, non ci siamo riusciti", bisbiglia una persona una volta lontana da orecchie indiscrete dicendo che commemorare Navalny è un atto di "solidarietà civile". "Lo conoscevo, sono qui per rendergli omaggio", dice un'altra.
    Diversi arresti si sono registrati in un altro punto del centro di Mosca: la piazzetta su cui sorge il Muro del Dolore, un monumento alle vittime della repressione politica di epoca sovietica fatto di figure umane che si protendono verso l'alto e da due muri di bronzo su cui domina l'imperativo 'ricorda', scolpito in 22 lingue diverse. Secondo alcuni giornali, i poliziotti hanno arrestato lì delle persone che stringevano in mano dei cartelli e poi hanno rivolto la loro attenzione verso coloro che hanno reagito ai fermi gridando "vergogna! vergogna!" L'ANSA ha visto la polizia fermare senza un apparente motivo una donna anziana, incredula di fronte alla richiesta degli agenti di seguirla. Mentre la Reuters sul suo sito web mostra un video in cui degli agenti ricorrendo alla forza trattengono a terra, sulla neve, alcuni manifestanti. Lungo la base del Muro del Dolore c'è come un lungo cordone fatto di migliaia di fiori. Tra rose, garofani e crisantemi spuntano tanti ceri accesi e alcune foto di Navalny. E poi ancora un foglio di carta. "La morte di Navalny è la cosa peggiore che potesse capitare alla Russia", si legge. "Non dimentichiamo, non perdoniamo. I responsabili saranno puniti!" 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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