"Quello che ha fatto Hamas è un attacco terroristico inaccettabile" e "gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente". Ma "il modo in cui è stata condotta la guerra a Gaza è che i civili stanno pagando il prezzo più alto e deve essere chiaro questo. Israele ha detto che è una guerra contro Hamas e non contro i palestinesi, ma la verità è che questa si è trasformata in una punizione collettiva contro i palestinesi", ora "basta. Stiamo chiedendo una tregua umanitaria e il Ramadan potrebbe essere un'ottima occasione per arrivare a un cessate il fuoco". Così il segretario generale Onu Antonio Guterres a Che Tempo Che Fa su Nove.
Secondo Guterres, "non c'è altra soluzione" per il Medio Oriente se non quella dei due Stati: "Ci sarà una fase di transizione" ma "non c'è altro modo per permettere a queste due popolazioni di vivere in pace". "E' difficile - ha aggiunto -, ci vorrà tempo, bisognerà dare garanzie di sicurezza" a Israele e "la riforma" dell'Anp, ma "non c'è altro modo".
"Siamo di fronte a una divisione drammatica geopolitica" e "i poteri del mondo sono gli uni contro gli altri", "quando ho iniziato la mia carriera c'era un mondo bipolare" e "seppure fosse un mondo diviso c'erano regole". Poi c'è stata "la supremazia degli Stati Uniti" e ora "ci stiamo spostando sempre più da un mondo unipolare verso un mondo che non è ancora multipolare", ma "essenzialmente è caotico, non c'è rispetto, c'è un'impunità completa perché le superpotenze non si parlano in modo efficace", ha detto Guterres. "Se si guarda a cosa succede col conflitto ucraino o in Medio Oriente o in Africa, in Myanmar, c'è sempre questa sensazione di impunità".
"Non credo ci sia la volontà" di Russia e Ucraina "di iniziare le negoziazioni, ma quello che è importante è fissare un principio: la Carta dell'Onu, il diritto internazionale e il rispetto dell'integrità territoriale", ha detto il segretario generale dell'Onu. "Credo sia importante avere una pace giusta in Ucraina, ma credo che sia altrettanto importante che l'integrità territoriale sia rispettata. Non sarà facile", ecco perché "la voce del Santo Padre che chiede negoziati e che ci mettiamo insieme per parlare rappresenta un contributo importantissimo perché venga resa possibile una soluzione".
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