Nonostante le sanzioni, il vino dei
vigneti italiani di Dmitry Medvedev continua ad arrivare in
Russia, e curiosamente ogni consegna coincide con nuove violente
o sguaiate esternazioni dell'ex presidente russo. Lo scrive nel
suo sito web The Insider, sostenendo ironicamente che "è
plausibile" che le due cose siano collegate.
Secondo il media indipendente russo, le bottiglie arrivano da
un'azienda vinicola toscana che è stata collegata per la prima
volta a Medvedev dalla Fondazione anticorruzione (FBK) di Alexei
Navalny nel 2017, quando era registrata sotto una società
offshore cipriota di proprietà di Ilya Eliseev, un amico intimo
dell'ex presidente. Più di recente è emerso che una parte delle
azioni è ora detenuta direttamente da una società non sottoposta
a sanzioni dell'Unione Europea che può spedire il vino in Russia
senza troppi problemi.
Ricostruendo una serie di spedizioni e le relative date di
consegna da parte dei vari spedizionieri, The Insider nota che
sono coincise con uscite di Medvedev ad esempio sulla
prevedibile "fine dell'Unione Europea", oppure sui "peccati"
dell'Occidente, con termini dispregiativi come "folli europei",
"nonno senile" riferito al presidente degli Stati Uniti Joe
Biden o agli "idioti del villaggio" come ha bollato la
leadership Ue. O ancora al più recente post su come
"L'Apocalisse Nucleare non solo è possibile ma anche molto
probabile".
Dunque, suggerisce The Insider, "se i vigneti di Medvedev
fossero inclusi nell'elenco delle sanzioni, forse il livello di
tossicità dei suoi post sui social media potrebbe essere più
contenuto".
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