Il ministero della Difesa di Taiwan ha reso noto di aver rilevato nelle ultime 24 ore alle 6 locali (le 23 di giovedì in Italia) un totale di 36 aerei militari cinesi attivi intorno all'isola, il numero più alto dall'inizio dell'anno. La stessa fonte ha precisato inoltre che 13 aerei hanno superato la linea mediana dello Stretto di Taiwan. Già ieri sera le forze armate di Taipei hanno dato conto in una nota di aver tracciato sui radar la presenza di "20 velivoli dell'Esercito popolare di liberazione cinese di vario tipo" (come Su-30, Y-8, Uav), impegnati in un inedito volo notturno per un "pattugliamento di combattimento congiunto".
Il dicastero ha segnalato poi sei navi da guerra cinesi intorno all'isola, in quella che è ormai una presenza costante. Le relazioni tra i due lati dello Stretto di Taiwan sono diventate difficili dall'elezione nel 2016 a Taipei della presidente Tsai ing-wen, con la Cina che ha interrotto le comunicazioni ad alto livello a causa della sua posizione secondo cui l'isola era "già indipendente", vista da Pechino come una linea rossa
invalicabile.
Il suo vice William Lai, che la Cina considera un "piantagrane" e un "pericoloso separatista", è stato eletto alla presidenza a gennaio malgrado gli avvertimenti cinesi secondo cui la sua elezione sarebbe stata una scelta tra pace e guerra. Lai e la sua vicepresidente eletta Hsiao Bi-khim, esponenti del Partito democratico progressista, entreranno in carica il 20 maggio. Hsiao, ex ambasciatrice de facto di Taiwan negli Usa, ha viaggiato negli ultimi giorni anche nella Repubblica Ceca e al Parlamento europeo a Strasburgo, secondo le foto pubblicate su X
dai politici europei. Martedì l'Ufficio cinese per gli affari di Taiwan ha criticato Hsiao per la sua visita nella Repubblica Ceca, affermando che il suo scopo era al servizio "dell'indipendenza di Taiwan, inutile per la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan".
Mercoledì, nel corso di un'audizione alla Camera Usa, il comandante delle forze americane nell'Indo-Pacifico John Aquilino ha rimarcato che le truppe cinesi hanno simulato negli ultimi anni le attività che potrebbero portare a un attacco ai danni di Taipei, mettendo in guardia che Pechino sta costruendo un arsenale militare e nucleare a una velocità mai vista dalla Seconda guerra mondiale "per essere pronta a invadere Taiwan per il 2027", anno del centenario della fondazione dell'Esercito popolare di liberazione. E c'è poi "la campagna coercitiva sempre più aggressiva, che schiera più navi nelle vicinanze, attraversando la linea centrale con le loro risorse aeree. Sono le misure necessarie per far capitolare i taiwanesi", ha osservato Aquilino.
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