"La coraggiosa resistenza delle donne iraniane nelle strade delle città e il perdurare della disobbedienza civile hanno minato il respiro dell'oppressione religiosa". Dal carcere di Evin, dove è detenuta dal 2016, Narges Mohammadi, l'attivista iraniana che ha vinto il premio Nobel per la pace, sprona la battaglia delle donne iraniane in una lettera, come rende noto un post di 'lettres de Teheran'.
Nella lettera Narges Mohammadi afferma che "la repubblica islamica ha trasformato le strade in campi di battaglia contro le donne per placare, attraverso il terrore e la paura, il dolore della sua illegittimità e del suo collasso e per nascondere la debolezza e il ridicolo delle sue pretese sulla scena internazionale". La prigione situata nel quartiere di Evin a Teheran è utilizzata prevalentemente per la detenzione di oppositori politici ed è internazionalmente nota per le frequenti denunce di violazione dei diritti umani.
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