"L'Ucraina non ha bisogno di parole, ma di più munizioni e difesa aerea, gli Stati membri lo capiscono e su questo abbiamo avuto una discussione approfondita. E ci sarà una risposta in questione di giorni e settimane, non mesi". Lo ha detto il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel al termine del vertice del leader Ue. "Tutti stanno facendo il massimo degli sforzi". ha aggiunto.
"Non possiamo contare solo sugli Usa, dobbiamo prenderci la nostra responsabilità. Abbiamo i Patriot, abbiamo i sistemi antimissile, dobbiamo tirarli fuori dai magazzini e inviarli in Ucraina, dove la guerra si sta intensificando, e sono sicuro che lo faremo rapidamente", ha detto da parte sua l'alto rappresentante Ue Josep Borrell, parlando con i giornalisti a margine del G7 esteri di Capri, dove si discute del sostegno a Kiev.
I leader europei hanno discusso anche della presunta rete di influenze, finanziata dal Cremlino e scoperta nelle scorse settimane dall'intelligence ceca e belga, che vede coinvolti alcuni eurodeputati. "È stato un dibattito dovuto" svoltosi alla presenza della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha spiegato Michel al termine del summit.
"Vorremmo garantire il monitoraggio, dobbiamo essere molto più vigili e cooperare di più" ha avvertito Michel, sottolineando la necessità di "mettere insieme gli strumenti che abbiamo, le istituzioni europee da un lato, ma anche le autorità nazionali dall'altro". "È un chiaro segnale che non siamo ingenui" ha concluso, auspicando una "maggiore efficacia" in questo campo.
Sanzioni contro l'Iran, sforzi per la pace a Gaza
"L'Ue condanna l'attacco dell'Iran contro Israele. Occorre fare tutto il possibile per contribuire a portare stabilità nella regione ed evitare un'escalation. Chiediamo a tutte le parti di esercitare la massima moderazione", ha scritto Michel su X. "L'Ue s'impegna a collaborare con i partner per porre fine alla crisi di Gaza, anche attraverso: il cessate il fuoco immediato, il rilascio incondizionato degli ostaggi, la garanzia di un accesso illimitato agli aiuti umanitari".
I leader europei hanno inoltre deciso di imporre sanzioni all'Iran dopo l'attacco a Israele. "L'idea è di colpire le compagnie che servono per i droni e per i missili ma avremo più dettagli dopo il lavoro del Consiglio", ha detto Michel. Da capri, Borrell ha indicato che "il sistema di sanzioni contro le componenti per produrre droni e missili già esiste. E' necessaria la revisione di questo sistema, ossia ampliarlo e renderlo più efficiente".
Borrell ha aggiunto che "attaccare Rafah, dove un milione e settecentomila persone sono nelle strade sarebbe una catastrofe umanitaria perché queste persone non avrebbero nessuna possibilità di difendersi. Il presidente Biden e i leader europei sono chiari con Israele, non attaccare Rafan, e bisogna continuare a premere in questa direzione".
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