La base aerea di Erbil è un'immensa spianata non molto distante dalla capitale del Kurdistan iracheno. Dall'asfalto bruciato dal sole si alzano in volo di continuo velivoli militari dell'operazione Inherent Resolve, missione nata nel 2014 per combattere l'avanzata del terrorismo islamico. Da qui partono anche gli elicotteri italiani del Task Group Griffon, impiegati dalla primavera del 2016 al fianco della coalizione anti-Isis nell'ambito dell'operazione Prima Parthica. Il compito dello squadrone, guidato dal comandante Andrea Piacitelli, è quello della cosiddetta "Air Mobility", il trasporto cioè di materiali e personale. Un impegno costante e quotidiano che ha portato l'equipaggio a toccare, lo scorso febbraio, le 5.000 ore di volo, un traguardo raggiunto in poco meno di otto anni di attività.
"Il nostro compito - spiega il comandante Piacitelli - è quello di supportare tutti i Paesi della coalizione nel trasportare personale e mezzi, compreso anche materiale sanitario e medico". Un impegno che viene assicurato grazie all'impiego di 60 militari che operano nella base aerea e di una flotta di diversi elicotteri, compresi gli UH90 dotati anche di armamenti per autoprotezione. "A bordo ci sono due mitragliatrici esclusivamente per self-defense", spiega il tenente colonnello mentre passa in rassegna uno dei velivoli all'interno dell'hangar a Erbil. La sicurezza degli assetti italiani, infatti, viene garantita dagli altri Paesi della coalizione che operano nello stesso teatro. L'impegno cui è chiamato il Task Group resta esclusivamente quello dell'air mobility. Si tratta di voli organizzati settimanalmente in base alle richieste della coalizione e che coprono l'intero Iraq settentrionale dove sorge peraltro la diga di Mosul, l'immensa struttura sul fiume Tigri che nel 2014 venne conquistata dall'Isis e lasciata poi senza alcuna manutenzione.
Sul monte Alfaf, nella stessa area, spicca anche il monastero cristiano di San Matteo, uno dei più antichi del mondo. Ogni giorno, sullo stesso cielo, si stagliano le silhouette degli elicotteri italiani dai cui portelloni si affacciano i militari in divisa, a garantire l'ennesimo trasporto verso le tante basi dell'area. Sull'uniforme si staglia il simbolo del Griffon, due leoni - a ricordare i primi due elicotteri che hanno dato vita al Task Group - sovrastati da una testa di leone alata e separati dal gladio che punta a terra. "È il simbolo del nostro impegno dal cielo verso la terra", spiega il comandante.
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