"Nel breve termine potremmo vedere un impatto sugli Hezbollah, che sono maggiormente esposti alle ricadute quando l'Iran perde uno dei suoi leader". A dare una prima valutazione della situazione per Israele - se fosse confermata la morte del presidente iraniano Ebrahim Raisi - è l'esperto israeliano del dossier Teheran Ben Sabti, che tuttavia invita alla cautela, visto che ancora non ci sono conferme ufficiali. E va sottolineato che al momento non c'è alcun commento ufficiale in Israele sulla caduta dell'elicottero e sulla possibile morte di Raisi.
"Quindi Hezbollah - ha detto ancora Sabti all'ANSA - potrebbe risentire, per un breve periodo, di un rallentamento del budget e potremmo vedere una diminuzione del fuoco dal Libano e minori attacchi nel nord di Israele. La mia è solo una valutazione perchè non siamo sicuri che sia morto. Ma se fosse successo - ha continuato - ciò potrebbe avere qualche effetto sulle azioni di Hezbollah e fargli fermare la guerra o ridurla perché hanno bisogno, ad esempio, del budget del presidente. Che le munizioni siano approvate in qualche modo dal vicepresidente dell'Iran".
"Non dico dunque - ha proseguito - che subiranno un danno enorme ma che questo potrebbe portare a Israele alcuni attacchi in meno per un breve periodo se sceglieranno un altro presidente". Se gli effetti della morte di Raisi potrebbero riguardare gli alleati gestiti direttamente dall'Iran, Houthi compresi, diverso invece l'effetto per Hamas. "La fazione islamica - ha spiegato Sabti - in un certo senso è indipendente", quindi non dovrebbe risentirne.
L'altro aspetto sottolineato dall'esperto è che Raisi era "così antisemita" da poter essere "denunciato per questo da Israele visto che è presidente dell'Iran". "Gli israeliani - ha proseguito riferendosi poi all'impatto della notizia in Israele - conoscono bene il suo antisemitismo. Ha fatto impiccare molte persone. Gli israeliani sanno delle sue azioni malvagie, quindi sì c'è una certa eccitazione".
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