Mohammad Mokhber, fino ad oggi primo vicepresidente dell'Iran, ricoprirà fino a quando si terranno nuove elezioni il ruolo di Ebrahim Raisi, scomparso dopo che l'elicottero sul quale viaggiava si è schiantato nel nord ovest del Paese. Secondo la Costituzione iraniana, in caso di morte improvvisa del presidente, il primo vicepresidente assume infatti la carica ad interim, con l'approvazione della Guida suprema, mentre nuove consultazioni presidenziali dovranno essere tenute in cinquanta giorni.
Nato nel 1955 a Dezful, nell'ovest del Paese, Mokhber è ritenuto, com'era anche lo stesso Raisi, molto vicino ad Ali Khamenei, la Guida suprema dell'Iran, che nel sistema politico della Repubblica islamica ricopre il ruolo di capo dello Stato mentre il presidente è il capo del governo.
Nominato primo vicepresidente dopo la vittoria di Raisi alle elezioni del 2021, Mokhber visitò Mosca lo scorso ottobre assieme ad una delegazione di funzionari iraniani che accettò di fornire missili superficie-superficie e droni all'esercito russo, secondo quanto riporta Reuters sul suo sito. Della stessa delegazione facevano parte anche due alti funzionari delle Guardie della rivoluzione iraniana e un funzionario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale.
Nel 2010, l'Unione Europea ha incluso Mokhber in un elenco di individui ed entità sanzionati per un presunto coinvolgimento in "attività nucleari o missilistiche balistiche" mentre due anni dopo il suo nome è stato cancellato dalla lista. Nel 2013, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha aggiunto ad un elenco di entità sanzionate 37 società supervisionate da Mokhber e anche Setad (Setad Ejraiye Farmane Hazrate Emam - Quartiere generale degli ordini esecutivi dell'Imam), un fondo di investimento legato alla Guida suprema, istituito su ordine del fondatore della Repubblica islamica, l'ayatollah Ruhollah Khomeini, di cui l'attuale vicepresidente era stato in passato il capo. Mokhber ordinò a funzionari di vendere e gestire le proprietà del fondo, presumibilmente abbandonate negli anni turbolenti che seguirono la rivoluzione islamica del 1979, e di destinare la maggior parte dei proventi in beneficenza.
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