Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dato istruzioni per consentire agli israeliani di entrare in un'area della Cisgiordania del nord dove era stato loro vietato l'ingresso dal disimpegno del 2005, ordinato dall'allora premier Ariel Sharon. Si tratta di 3 insediamenti ebraici in Cisgiordania sui 4 nei quali all'epoca Sharon - insieme al ritiro da Gaza - impose il divieto e le cui strutture furono parzialmente distrutte. La mossa di Gallant fa seguito ad una mozione approvata alla Knesset lo scorso anno che annulla quegli ordini.
L'ong israeliana 'Peace now' - nel timore che la mossa di Gallant possa favorire nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania - ha denunciato che "l'ultima cosa di cui Israele ha bisogno sono insediamenti più isolati e non necessari, che rappresenteranno un peso per la sicurezza".
Anp, sono 8 palestinesi uccisi nel raid a Jenin
E' salito a otto morti e diversi feriti il bilancio del raid militare israeliano di ieri a Jenin, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Autorità nazionale palestinese (Anp).
"C'è un ottavo martire nell'operazione in corso delle forze di occupazione", ha detto il Ministero della Sanità del governo dell'Anp. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno dichiarato di aver condotto a Jenin un'operazione contro cellule armate di Hamas e della Jihad islamica.
La Mezzaluna rossa palestinese citata dall'agenzia di stampa Wafa afferma che il bilancio dei feriti è di almeno 21 persone, tra cui due in gravi condizioni-
L'Idf attacca una scuola a Nuseirat: 'C'erano armi ed operativi di Hamas'
L'Idf ha attaccato una scuola dell'Unrwa a Nuseirat, nella parte centrale della Striscia, "dove si erano concentrati membri di Hamas". Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui tra "gli operativi nella scuola c'era un membro dell'unità anti tank di Hamas e uno della forza di elite della fazione 'Nukheba'".
Il luogo - ha proseguito - era stato usato per "immagazzinare armi, inclusi mortai, fucili e ordigni esplosivi". Esplosioni secondarie sono state viste sul posto e questo "conferma che il luogo era servito a immagazzinare le armi". L'attacco - ha spiegato ancora - è stato accuratamente "programmato e sono state usate munizioni mirate per non colpire il più possibile civili non coinvolti".
Operazioni mirate a Rafah e Jabalya
L'esercito israeliano sta continuando ad operare nell'area orientale di Rafah, nel sud della Striscia, e anche a Jabalya nel nord dell'enclave palestinese. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui le attività a Rafah sono circoscritte "in specifiche aree della città dove i soldati stanno colpendo, in base ad
informazioni di intelligence, nelle zone di 'Brazil' e 'Shaboura'" dove si ritiene siano due dei battaglioni di Hamas, "facendo la massima attenzione a prevenire danni ai civili, anche dopo l'evacuazione della popolazione".
Le azioni - ha aggiunto - sono state precedute da raid "contro obiettivi di Hamas" e sono state scoperte ed "eliminate postazioni di lancio di razzi". "Uccisi anche - ha sottolineato - diversi terroristi. A Jabalya proseguono i combattimenti "ravvicinati". Nelle ultime 24 ore sono stati colpiti "circa 130 obiettivi
terroristici" in tutta la Striscia.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA