"Pedro Sánchez, Hamas la ringrazia per i suoi servizi". Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz posta un video su X, accompagnato da un video in cui si susseguono le immagini di due ballerini che accennano passi di flamenco, intervallate da quelle drammatiche dell'attacco del 7 ottobre, con il sottotitolo 'Gracias Espana'. Un chiaro attacco alla decisione spagnola di riconoscere lo Stato della Palestina che sarà ratificata il 28 maggio (come faranno anche Irlanda e Norvegia, destinatarie di analoghi video postati nei giorni scorsi), che manda su tutte le furie il governo spagnolo, nel mezzo di una crisi diplomatica con Israele, con tanto di richiamo dell'ambasciatore dello Stato ebraico dalla capitale iberica.
E' "provocatorio ed esecrabile", ha commentato il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, in conferenza stampa da Bruxelles. "Non ci lasceremo intimidire da nessuno rispetto alla nostra decisione di riconoscere lo Stato della Palestina, né cadremo in provocazioni", ha aggiunto il responsabile della diplomazia iberica. Criticando anche l'uso "offensivo" di "uno dei maggiori simboli della cultura spagnola, il flamenco".
Albares ha poi fatto riferimento, rispondendo a una domanda, a una dichiarazione di ieri della titolare della Difesa del suo governo, Margarita Robles, secondo cui a Gaza è in corso "un autentico genocidio": la ministra ha espresso "un'opinione" su una situazione che ora la giustizia internazionale sta "esaminando", ha spiegato Albares riferendosi al procedimento in corso alla Corte dell'Aja.
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