L'anniversario del 4 giugno porta la stretta sui dissidenti in Cina e da qualche anno anche a Hong Kong. Le vicende drammatiche di Piazza Tienanmen continuano ad essere una ricorrenza sensibile per la leadership comunista, impegnata a forgiare un nuovo ordine mondiale e a fare della Repubblica popolare una potenza globale, a maggior ragione in occasione del 35esimo anniversario e della fase turbolenta di relazioni tra Pechino e l'Occidente.
Human Rights Watch ha ricordato che gli attivisti legati alla commemorazione del 4 giugno sono già stati messi sotto sorveglianza o spostati in via temporanea dalle proprie case su ordine delle autorità. Il 3 aprile, Xu Guang, uno dei leader studenteschi del 1989, è stato condannato a quattro anni di prigione per "aver provocato liti e problemi" dopo aver chiesto al governo cinese di riconoscere il massacro. Le Madri di Tienanmen, gruppo di parenti delle vittime della brutale repressione dell'Esercito popolare di liberazione delle proteste degli studenti che chiedevano riforme democratiche, hanno riferito che una delle loro fondatrici, Zhan Xianling, è sotto sorveglianza con guardie a presidiare la casa. Altri attivisti legati al movimento per la democrazia del 1989, tra cui Pu Zhiqiang, un avvocato per i diritti umani e un rappresentante studentesco a Tienanmen, e Ji Feng, un altro leader studentesco a Guizhou, sono sotto stretta sorveglianza della polizia o sono stati portati via dalle loro case.
A Hong Kong, invece, il 28 e 29 maggio scorsi la polizia ha arrestato sette persone, tra cui l'avvocato-attivista già in detenzione Chow Hang-tung e sua madre di 65 anni, accusate di post "sediziosi" in vista di una "delicata imminente data" in forza, per la prima volta, della legge approvata ex Art.23 dall'ex colonia sulla sicurezza nazionale. Chow è stata tra gli organizzatori della veglia annuale in ricordo delle vittime di Tienanmen con l'ormai sciolta Alleanza di Hong Kong fino alla stretta di Pechino sulla città del 2020. Nel pomeriggio, hanno riferito i media locali, l'artista Sanmu Chan è stato circondato dagli agenti a Causeway Bay e portato via mentre con il dito nell'aria riproduceva i caratteri cinesi per '8964', la data della repressione del 1989. Il Christian Times, che era solito pubblicare contenuti su Tienanmen prima di ogni anniversario, quest'anno ha lasciato bianca la prima pagina, spiegando che non poteva essere stampata "a causa di un problema".
Negli ultimi anni, "la società di Hong Kong è cambiata drasticamente ed è diventata più restrittiva", ha affermato la testata in un editoriale. Il vescovo di Hong Kong Stephen Chow ha chiesto perdono in un articolo che fa riferimento indiretto all'anniversario del 4 giugno. "È ancora un punto dolente che deve essere affrontato in modo adeguato. Tuttavia, mi rendo conto di non poter aspettare e di dover invece andare avanti", ha scritto il vescovo. Una messa cattolica per commemorare le migliaia di vittime, tenuta per più di trent'anni consecutivi, è stata sospesa nel 2022 sui timori della violazione delle leggi dell'ex colonia britannica.
Eventi a ricordo dei fatti di 35 anni fa sono previsti in diverse città del mondo, tra cui Tokyo, Londra, Taipei e New York, dove nel 2023 è stato inaugurato il Museo Memoriale per "mantenere vivi i ricordi". Una risposta, su iniziativa fortemente voluta dagli ex studenti cinesi rifugiatisi negli Usa, alla chiusura imposta nel 2021 di quello che c'era a Hong Kong.
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