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Petardi dallo yacht incendiano l'isola gioiello greca

Petardi dallo yacht incendiano l'isola gioiello greca

L'ira degli abitanti di Hydra, paradiso senza auto. 13 arresti

ROMA, 24 giugno 2024, 10:17

di Patrizio Nissirio

ANSACheck
Alcuni dei 13 fermati © ANSA/EPA

Alcuni dei 13 fermati © ANSA/EPA

Hydra è l'isola-gioiello greca a poca distanza da Atene, amata dai vip e da artisti come Leonard Cohen, dove non ci sono nemmeno le auto a impensierire residenti e visitatori. Ma venerdì il gesto irresponsabile di un gruppo di turisti che hanno visto bene di lanciare fuochi d'artificio dal loro yacht verso la riva, rischiava di innescare un incendio di vaste proporzioni come quelli che negli ultimi anni hanno devastato vaste aree in Grecia, con decine di morti. Solo nell'ultima settimana c'è stato un morto a causa dei roghi, che spesso hanno origine dolosa.

Le autorità elleniche hanno arrestato 13 persone, sospettate del gesto che ha incenerito un'area di quella che viene definita dai vigili del fuoco come "l'unica pineta dell'isola". Secondo Kathimerini l'imbarcazione, identificata come Persefoni I, aveva quindi lasciato le coste di Hydra, attraccando sabato pomeriggio alla marina di Agios Kosmas ad Atene. Poco dopo, le 13 persone sono state arrestate.

I vigili del fuoco, appreso che l'incendio era stato causato da fuochi d'artificio lanciati da una barca, hanno chiesto alla guardia costiera le coordinate e i dettagli di tutte le imbarcazioni che venerdì notte si trovavano vicino a Hydra, nonché eventuali video. Fondamentale sarebbe stata la testimonianza del capitano di una nave vicina che ha assistito all'incidente. Un gesto che ha provocato l'indignazione dei locali e del sindaco Giorgos Koukoudakis, che ha promesso un'azione legale contro i responsabili, chiedendo pene esemplari. Le fiamme sono state domate sabato pomeriggio. 

Non sono stati forniti dettagli sui sospettati (secondo indiscrezioni si tratterebbe di cittadini greci), oggi comparsi davanti a un giudice al Pireo per l'incriminazione formale.

La Grecia ha inasprito le pene per gli incendi dolosi, con i responsabili che ora rischiano fino a 20 anni di carcere e multe fino a 200.000 euro. Koukoudakis ha detto all'emittente pubblica Ert che le autorità dovrebbero comunque creare più zone antincendio e strade attraverso le foreste di Hydra.

La Grecia conosce da molti anni drammatiche stagioni segnate dagli incendi, aiutati dal vento e dalle temperature altissime. Un altro rogo è scoppiato sabato sull'isola di Andros, hanno riferito i servizi di emergenza: quattro villaggi sono stati evacuati e aerei ed elicotteri hanno contribuito a lottare contro le fiamme. Dopo l'inverno più caldo di sempre, la settimana scorsa il Paese ha registrato la prima ondata di caldo torrido dell'anno, con temperature che in alcune località hanno superato i 44 gradi. La protezione civile ha invitato alla massima vigilanza perché il rischio di incendi è "molto elevato", soprattutto nella regione dell'Attica, nella penisola del Peloponneso e nella Grecia centrale.

Solo l'anno scorso, una violenta ondata di caldo durata due settimane è stata seguita da devastanti incendi in cui sono morte 20 persone. Il bilancio più drammatico risale però al 23 luglio 2018 quando un incendio ha travolto il villaggio di Mati, (fa parte del comune di Maratona, a nordest di Atene) e la vicina località di Kokkino Limanaki, uccidendo 102 persone.

   

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