Il Nuovo Fronte Popolare, grazie innanzitutto alla strategia delle desistenze, ha impedito la vittoria delle destre in Francia conquistando la maggioranza relativa dei seggi, ma il Rassemblement National di Marine Le Pen resta di gran lunga il partito più votato Oltralpe, pur avendo perso oltre un milione di voti rispetto al primo turno delle politiche.
Secondo i dati del ministero dell'Interno francese, Rn ottiene infatti 8.745.240 consensi (il 32,05%), mentre al primo turno di domenica 30 giugno aveva incassato 9.379.092 voti, ovvero il 29,25% (ma bisogna calcolare, per tutti i partiti, che molti collegi non erano chiamati al voto in quanto avevano già eletto i loro candidati domenica 30 giugno); il Nuovo Fronte Popolare ha avuto 7.005.514 preferenze (il 25,68% contro il 28,06%) del primo turno. Tra i due grandi contendenti si è inserito a sorpresa Ensemble! (i macroniani) con 6.314.418 voti (il 23,14%), contro i 6.425.707 (il 20,04%) della settimana scorsa. Infine Les Républicains sono stati votati da 1.474.648 di francesi (il 5,41%): al primo turno avevano 2.106.166 voti (il 6,57%).
Con un'affluenza del 66,63%, nessun campo politico riesce a superare la soglia dei 289 deputati: il Nuovo Fronte Popolare ha fatto eleggere 182 deputati, Ensemble raggiunge i 168, il Rn e i suoi alleati Les Républicains che hanno seguito Eric Ciotti hanno ottenuto 143 deputati. La sera di domenica 30 giugno, il Rn e i suoi alleati avevano già fatto eleggere 39 deputati ed erano in testa in 258 circoscrizioni ancora da decidere: grazie alle desistenze che hanno ridotto il numero dei triangolari da 306 a 89, l'estrema destra è finita molto lontano dalla maggioranza assoluta, relegata addirittura al terzo posto.
Con questa strategia, i numeri degli spostamenti del voto sono stati davvero impressionanti. Secondo uno studio realizzato da Ipsos-Talan, gli elettori del Nuovo Fronte Popolare al primo turno hanno votato massicciamente - scegliendo il candidato schierato contro il Rassemblement National - al secondo turno, quando i loro esponenti si sono ritirati. Ipsos quantifica nel 72% gli elettori del Nfp che hanno scelto di sostenere un candidato macronista, mentre il 70% ha optato per il candidato dei Républicains laddove era l'unica alternativa a Rn.
Secondo un'analisi di Le Monde, i candidati Rn e Les Republicains-Rn sono stati eletti solo in 10 triangolari su 69 in cui erano presenti, e hanno vinto solo 94 duelli sui 353 in cui erano candidati domenica. Un bilancio che mostra che le desistenze - quasi automatiche da parte della sinistra, in misura minore nelle fila della maggioranza presidenziale - hanno avuto un ruolo decisivo.
La sinistra ottiene poi come di consueto buoni risultati nei grandi centri urbani. Ad esempio, tutte le cinque circoscrizioni di Lione hanno portato un candidato del Nfp all'Assemblea nazionale e 12 circoscrizioni su diciotto di Parigi saranno rappresentate da candidati di sinistra.
Non c'è stata ancora un'analisi demografica del voto del 7 luglio: tuttavia, in occasione del primo turno delle legislative, un sondaggio sempre di Ipsos aveva rilevato che il Rassemblement National aveva fatto breccia tra gli over 35, mentre i giovani hanno votato soprattutto per la sinistra del Nuovo Fronte Popolare. Appena una settimana fa, la maggioranza (54%) delle persone che si autodefiniscono come "svantaggiate" aveva appoggiato in modo schiacciante il Rn: il 38%, con tre punti percentuali di vantaggio sulla coalizione di sinistra.
Anche la maggior parte degli elettori che hanno dichiarato di arrivare a malapena alla fine del mese o di dipendere dai risparmi e/o dai prestiti per tirare avanti (rispettivamente il 41% e il 46%) aveva appoggiato il Rn, preferendolo ai rivali di sinistra.
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