La Russia torna a prendere di mira le elezioni americane. Così come nel 2016 e nel 2020, Mosca ha lanciato un'operazione per influenzare il voto a stelle e strisce e favorire Donald Trump. A lanciare l'allarme sulle interferenze elettorali è l'intelligence americana, secondo la quale la Russia di avvale di bot creati con l'intelligenza artificiale per diffondere la disinformazione negli Stati Uniti e non solo.
Nel mirino della Russia ci sono gli elettori negli swing state, fra i quali vuole alimentare le divisioni e minare il sostegno all'Ucraina. "La Russia è la prima minaccia" per le elezioni, hanno spiegato alcuni 007 americani puntando comunque il dito anche contro Iran e Cina, due Paesi ritenuti altrettanto pericolosi. "Per minare l'integrità elettorale Mosca sta utilizzando vari approcci per rafforzare il suo messaggio e conferirgli una maggiore aria di autenticità. Fra questi approcci c'è l'esternalizzazione dei propri sforzi a società esterne nel tentativo di nascondere la sua mano", hanno aggiunto.
Definendo l'Iran un "agente di caos" e un attore "sempre più aggressivo", i funzionari dell'intelligence americana hanno messo in evidenza che la Cina ha un approccio più cauto della Russia ed è più concentrata "ad ampliare le sue capacità per raccogliere e monitorare dati relativi agli Stati Uniti sulle piattaforma social". Secondo l'intelligence americana Pechino "non prevede di influenzare il risultato della corsa alla presidenza perché non ha molto da guadagnare nello scegliere fra due partiti che percepisce come interessati solo a limitare Pechino". Uno dei pochi punti di accordo fra i repubblicani e i democratici è proprio l'ostilità contro la Cina. Donald Trump quando era presidente impose pesanti dazi contro il Dragone, e Joe Biden li ha solo limati da quando si è insediato alla Casa Bianca. Ambedue i candidati alla presidenza ritengono una priorità difendere Taiwan da una possibile invasione cinese, pur rispettando la politica 'Unica Cina' portata avanti da Pechino.
Nei prossimi mesi in vista del voto di novembre, gli sforzi per influenzare la campagna elettorale americana si intensificheranno, aiutati dall'intelligenza artificiale che consente la creazione rapida di deepfake video e audio, avvertono gli 007. "Monitoriamo gli attori stranieri che cercano di creare deepfake di politici, inondare i social con false informazioni, instillare dubbi su cosa è reale e amplificare le narrative", ha aggiunto l'intelligence ribadendo così il suo impegno in prima fila per tutelare l'integrità del voto.
Le interferenze si abbattono su una campagna elettorale tanto infuocata quanto incerta, soprattutto per Joe Biden.
L'attenzione è comunque elevata anche su Trump che, dopo giorni nell'ombra, ha deciso di riprendersi la scena. Lo ha fatto con un comizio ma anche entrando a gamba tesa sul vertice della Nato per indebolire il presidente. "Gli Stati Uniti sono quelli che stanno pagando di più per aiutare l'Ucraina": l'Europa dovrebbe mandare a Kiev 100 miliardi di dollari per mettersi in pari con quanto fatto dagli Usa, ha detto sul suo social Truth, prendendosi anche il merito dell'attuale forza della Nato. I "miliardi di dollari" piovuti nell'alleanza sono frutto del suo pressing sugli alleati per spendere il 2% del pil in difesa, ha rivendicato. Senza fare alcun riferimento al suo predecessore, Biden aprendo i lavori del vertice ha ricordato come quando ha assunto l'incarico, i paesi che spendevano il 2% era nove. Ora sono 23.
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